Agenda 2030: Pratiche bibliotecarie e obiettivi di sviluppo sostenibile

AIB Notizie accoglie con grande interesse il lavoro del gruppo di colleghi che lavorano alle tematiche dello sviluppo sostenibile ed assicurerà uno spazio fisso ai prossimi contributi.

I media italiani hanno a giusto titolo posto l’accento sul Summit ONU sul Clima del 23 settembre, in cui Greta Thunberg ha spronato i potenti della terra a fare di più per raggiungere l’obiettivo emissioni zero e a non “rubare il futuro” delle giovani generazioni di oggi. Hanno invece dato poco o nessuno spazio all’evento istituzionale più importante dell’Agenda ONU sullo sviluppo sostenibile: l’High-Level Political Forum del 24-25 settembre, in cui, tirando le somme, sarà valutato il progresso di ciascuno dei 17 obiettivi dell’Agenda ONU 2030.
L’emergenza climatica rappresenta solo una parte degli UN-SDG (Sustainable Development Goals). La maggior parte dei 17 Goals è invece dedicata a obiettivi di tipo sociale ed economico, che vanno dalla lotta alla povertà all’inclusione sociale, dall’istruzione di qualità e parità di genere alle imprese, città e comunità sostenibili. Si tratta di un’agenda complessa, con molti sotto-obiettivi e indicatori a partire dai quali, attraverso le valutazioni proposte da varie agenzie internazionali, si certifica il livello globale di sostenibilità del pianeta. Ogni stato è invitato a presentare all’ONU un VNR (Voluntary National Report), un rapporto nazionale di sostenibilità; in diversi paesi, diverse città hanno steso un VLR (Voluntary Local Report), che misura il livello locale di sviluppo sostenibile.
I 17 obiettivi sono declinati in funzione delle diversità dei paesi membri delle Nazioni Unite. Si prenda ad esempio l’obiettivo n. 2 “Sconfiggere la fame”: una cosa è combattere le carestie in Africa, altra invece è se il problema alimentare è affrontato in un Paese UE. Ciò si riflette negli indicatori Eurostat, i quali sono non di rado diversi da quelli presenti in sede ONU. Il primo indicatore identificato da Eurostat in relazione all’obiettivo n. 2 è, ad esempio, il tasso nazionale o locale di obesità, a dimostrazione di un’enfasi posta nei paesi europei su problemi di sperpero e di sicurezza alimentare, più che di lotta alle carestie. Una chiara indicazione anche per le biblioteche a operare sullo stile di vita delle comunità di riferimento.
L’AIB è tra i firmatari della Dichiarazione di Lione del 2014 un documento redatto dall’IFLA allo scopo di garantire il riconoscimento del ruolo fondamentale delle biblioteche nel perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, e da allora collabora con IFLA e con altre associazioni quali EBLIDA, per il raggiungimento di tale scopo e aderisce dal 2016 all’ASviS – l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, che riunisce numerosissime istituzioni ed enti impegnati per far crescere nella società italiana la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030. L’ASviS, tra le sue molteplici attività, redige un rapporto annuale elaborando statistiche e proposte sullo stato dell’arte italiano e confrontandosi con i rappresentanti politici. Il prossimo rapporto ASviS sarà presentato il 4 ottobre in presenza dei rappresentanti del Governo e delle Istituzioni. La versione a stampa del Rapporto è distribuita gratuitamente, ma è anche possibile scaricarlo dal sito dell’ASviS e tutte le biblioteche possono inserirlo nella propria collezione.
Tramite il Gruppo per l’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU (citato brevemente anche come Gruppo AIB sviluppo sostenibile), l’AIB partecipa ad ASviS con varie attività: collabora con l’ISTAT per il lavoro sugli indicatori; traduce documenti utili sullo sviluppo sostenibile; promuove iniziative di comunicazione e promozione della sostenibilità nelle biblioteche; sta redigendo un documento sulle politiche per le biblioteche che raccoglie le indicazioni delle diverse articolazioni dell’AIB.
Molti enti e aziende hanno la consuetudine di produrre dei Rapporti di sostenibilità. Paradossalmente, questa prassi è poco diffusa nelle biblioteche, per eccellenza agenti di sostenibilità. Le biblioteche – nel loro modo di operare – possono contribuire alla sostenibilità attraverso l’esempio e la diffusione di principi e pratiche: raccolta differenziata, parità di genere, integrazione di settori socialmente esclusi, o anche semplicemente l’attenzione riposta su edifici bibliotecari totalmente green, sono alcuni esempi che rientrano nella teoria e nella prassi della sostenibilità.
Allo scopo di evidenziare quanto le biblioteche fanno in questo campo, il Gruppo AIB sviluppo sostenibile d’accordo con la Redazione di “AIB Notizie” propone di avviare una nuova rubrica dal nome “Agenda 2030”, in cui le biblioteche che pongono in essere iniziative sullo Sviluppo Sostenibile possono scrivere e dare pubblicità alle loro attività con brevi comunicazioni o articoli dedicati ai loro progetti

Link di riferimento

Obiettivi di sviluppo sostenibile, https://sustainabledevelopment.un.org/?menu=1300

ASviS, https://asvis.it

Dichiarazione di Lione, https://www.ifla.org/publications/node/11146

Gruppo AIB Sviluppo sostenibile, https://www.aib.it/struttura/commissioni-e-gruppi/gruppo-asvis/

—————————
Paola Maddaluno
per il Gruppo per l’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU