Alla Biblioteca Universitaria di Napoli: nel cuore della Città un nuovo “community center”

Perseguendo un’idea di biblioteca sicuramente non consueta nel panorama bibliotecario della Campania, la Biblioteca Universitaria di Napoli non ha esitato ad aprirsi al territorio del centro storico di Napoli, dimostrando per l’ennesima volta che la biblioteca è un luogo aperto, dinamico ed amichevole in continua evoluzione. Pur conservando infatti la sua preziosa identità storica, legata all’ex Collegio Massimo dei Gesuiti e all’Università di Napoli, la Biblioteca oggi si presenta soprattutto con una forte vocazione all’inclusione sociale. Negli ultimi due anni si è fatta promotrice di Protocolli d’Intesa con istituzioni appartenenti ad amministrazioni diverse con il dichiarato intento di mettere in moto concetti innovativi, di creare una rete di risorse umane e spazi fisici di aggregazione per generare e diffondere la conoscenza, per agire sul tessuto sociale, costruire intese ed alleanze con il territorio, i cittadini e le organizzazioni culturali, di ogni ordine e grado. Lungo questo percorso l’Universitaria ha avuto la ventura di incontrare partner sintonizzati sulla medesima lunghezza d’onda, entusiasti e propositivi.

Nasce da qui una struttura di “community center” fondata su una fitta rete di collaborazioni tra la Biblioteca Universitaria, il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Federico II di Napoli, in specie mediante la Biblioteca di Diritto Romano, la Biblioteca della Società dei Naturalisti di Napoli e l’Associazione culturale MineCreative, firmatari di appositi Protocolli e Convenzioni finalizzati a sostenere e promuovere il Complesso monumentale dell’ex Collegio massimo dei Gesuiti, in via Mezzocannone 8, sede delle Istituzioni, ma anche a generare nuovi contatti col contesto urbano e sociale in cui sono insediate. Tra gli atti più significavi compiuti dai partner in quest’ultima direzione va segnalata la convinta ed attiva adesione al Patto Locale per la Lettura “Reading Forcella”, promosso dalla “Biblioteca a porte aperte Annalisa Durante”, col sostegno del Centro per la Lettura ed il Libro (Cepell) del MIBACT, e sottoscritto da oltre 40 soggetti rappresentativi della filiera del libro, delle istituzioni e del terzo settore.

Nell’ambito del Patto Locale per la Lettura viene ideata e realizzata la Campagna “Plastic free for culture: un libro in dono in cambio della plastica” che ha vissuto, il 29 novembre e il 12 e 13 dicembre scorsi, degli eventi altamente coinvolgenti, ospitati nella Biblioteca Universitaria di Napoli. L’iniziativa ha dato il via ad un nutrito programma di azioni educative, finalizzate a favorire insieme alla lettura, il radicarsi di principi di rispetto dell’ambiente nei bambini e nelle famiglie del centro storico cittadino, in linea con gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo di azioni sostenibili, proprio perché anche le biblioteche possono agire sulla sostenibilità fungendo da educatrici, facilitatrici ed esempio.

In un primo momento sono stati sensibilizzati i piccoli a raccogliere la plastica in un quartiere, quello di Forcella, purtroppo noto per vicende di cronaca nera, dove a causa della scarsa collaborazione dei cittadini, non si sono mai raggiunti gli obiettivi previsti con la raccolta sistematica della differenziata. Il 29 novembre 300 bambini delle scuole Adelaide Ristori, Bovio Colletta e Oberdan, tutti ordinati e in fila indiana, ognuno con il proprio sacchetto contenente materiali da riciclare (carta, cartone, bottiglie), si sono recati presso la Biblioteca Universitaria per ricevere, in cambio della plastica, libri donati per l’occasione dalla libreria A&M Bookstore aderente all’iniziativa. Tutti i bambini hanno seguito con entusiasmo la rappresentazione delle favole teatralizzate di Rodari a cura dell’Associazione “I Teatrini”, all’interno del Salone monumentale della BUN. Il 12 e 13 dicembre 2019 è stata la volta dell’evento “Una Capanna di libri…una stella…tanti sorrisi”, attività di social reading ad alta voce per i bambini, coordinata da Biblioteca Universitaria, Dipartimento di Giurisprudenza, MineCreative e Società dei Naturalisti, cui si affiancava un percorso espositivo dedicato agli albi illustrati e libri pop-up messi a disposizione dalla Sezione Ragazzi della Biblioteca Comunale “F. Morlicchio” di Scafati. Nell’affascinante cornice del Salone monumentale, a catturare l’attenzione dei piccoli utenti è stato l’allestimento “a misura di bambino” curato dall’Associazione MineCreative con un progetto friendly ecosostenibile che abilmente ha saputo trasformare e recuperare a “nuova vita” i materiali destinati alla “spazzatura”.

Un suggestivo albero di Natale fatto con bottiglie di plastica verdi, addobbato con decorazioni natalizie tutte green economy, palline, angeli, con un puntale creato da un libro rotto e trasformato in un bellissimo angelo dal capo scintillante immerso nella sua lettura. Sotto l’albero, oltre ad una cesta di pupazzi colorati, i bambini hanno trovato la capanna della Natività con la rappresentazione della Sacra Famiglia, creata con i libri, pecorelle di carta e la mangiatoia, fatta da una bellissima Bibbia, con Gesù Bambino. Tutto intorno lo scenario colorato dei libri a “fisarmonica” ha contribuito a creare un ambiente confortevole dove i bambini si sono lasciati naturalmente incantare dalle letture ad alta voce di storie e racconti e dove curiosità ed emozioni hanno preso vita. La plastica è stata smistata, raccolta e lavorata nei locali della Biblioteca del Dipartimento di Giurisprudenza della Federico II, trasformatasi, per l’occasione, in una vera e propria officina del riciclo creativo. A completare le giornate le attività ludico-creativa per promuovere il rispetto dell’ambiente, sempre a cura di MineCreative. I piccoli ospiti sono stati guidati in un laboratorio tematico dedicato all’ambiente, in particolare al mare, nella creazione di piccoli manufatti, divertendosi a trasformare plastica e carta di risulta da “materiali inquinanti” in “organismi pieni di vita”, come pesci, stelle marine e uno spiritoso polpo rimbalzante.

Con questo progetto, in cui il libro si lega strettamente ad iniziative di sensibilizzazione all’ecosostenibilità ed al rispetto dell’ambiente, ma anche alla valorizzazione dei luoghi d’arte di cui è costellata Napoli, emblematicamente rappresentati dall’ex Collegio Massimo, si intende concepire un nuovo modello di biblioteca per la nostra città, sul quale occorrerà riflettere: un modello più aperto ai bisogni della comunità, non ripiegato su se stesso, ma disponibile al dialogo e all’interazione con gli altri attori del sociale, della cultura, della formazione; attento alle esigenze della ricerca e dello studio, ma altrettanto pienamente consapevole di un proprio ruolo sociale accanto a quello culturale; con l’obiettivo di accompagnare la crescita dell’individuo con esperienze educative e strumenti che diano a ciascuno la capacità di elaborare il proprio futuro, di costruire consapevolmente il proprio progetto di vita o di lavoro senza restarne travolti.

Le comunità hanno bisogno di iniziative positive come queste per attuare, lentamente ma in maniera continuativa, un cambiamento di cultura e di mentalità. Il tema del rispetto delle regole, in qualunque contesto, è un tema sicuramente centrale in una società che si professa giusta e democratica, in cui tutti i cittadini sono, o dovrebbero essere, uguali di fronte allo stesso sistema di diritti e doveri. Le Biblioteche o meglio i bibliotecari, qualificati, sensibili ed attenti, professionisti della divulgazione del sapere, hanno l’obbligo di diffondere e di veicolare i 17 obiettivi (SDGS) per lo sviluppo sostenibile definiti dall’Agenda ONU 2030: percorsi didattici, story telling, reading, percorsi espositivi etc. possono trasmettere l’informazione corretta. Fare rete, creare network, educare a far partecipare i cittadini è la base su cui poter costruire ogni tassello importante delle attività che abbiamo in cantiere.

Maria Pia Cacace e Giuseppina Rubinacci CER AIB-Campania