IFLA 2016: Notizie dall’Information Literacy Section

access-and-opportunity-for-all_goal_insert_200x140In continuità con la programmazione dello scorso anno, la Sezione IFLA IL nel 2016 ha proseguito i suoi lavori a partire dal sostegno ai nuovi obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, i “Sustainable Development Goals” (SDGs), con riferimento al ruolo attivo delle biblioteche nel favorire l’accesso all’informazione e sulla strada tracciata da IFLA a partire dalla Dichiarazione di Lione per l’accesso all’informazione e lo sviluppo. Ricordiamo che gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite sono i seguenti: sradicare la povertà, sradicare la fame, consentire a tutti di vivere in salute e benessere, assicurare un’educazione di qualità, raggiungere un’uguaglianza di genere, assicurare acqua pulita e igiene, energia pulita e accessibile, lavoro dignitoso e crescita economica, innovazione sostenibile, parità tra le nazioni, città sicure, consumo sostenibile, prendere misure contro i cambiamenti climatici, proteggere il mare e il suolo, promuovere società pacifiche, rafforzare lo sforzo comune per uno sviluppo sostenibile.
L’accesso ad un’informazione di qualità e alla conoscenza sono condizioni indispensabili per il raggiungimento di questi obiettivi. Il programma proposto dalla Sezione IL per quest’anno ha quindi ripreso l’opuscolo di IFLA “Access and opportunity for all: how libraries contribute to the United Nations 2030 Agenda” come stimolo per far nascere un dibattito intorno al ruolo delle biblioteche per la crescita e lo sviluppo. Evidente che un’attenzione particolare è rivolta ai paesi in via di sviluppo e alle loro priorità, dove accesso all’informazione significa spesso diritto di accedere alla documentazione pubblica dello stato per garantire un adeguato controllo dei cittadini sull’operato dei politici e della pubblica amministrazione. Uno sviluppo sostenibile è però senz’altro irraggiungibile senza una cooperazione a livello mondiale e quindi tutti i paesi sono coinvolti. Tra i casi presentati nell’opuscolo, cui si rimanda, su come concretamente le biblioteche stanno già cooperando per supportare l’azione delle Nazioni Unite e di IFLA, sono citate, accanto ad iniziative attuate in paesi in via di sviluppo, quelle di paesi avanzati per eliminare i gap digitali e informativi. Ancora di più, indipendentemente dai singoli contesti geografici, sono le biblioteche tutte come istituzioni che, in modi ovviamente differenti, supportano tutti gli obiettivi dell’Agenda UN proprio in base alla loro missione. Il documento ha una specifica sezione dedicata ai politici, perchè riconoscano alle biblioteche questo ruolo nei singoli paesi e lo supportino, mentre l’invito per i bibliotecari è quello di fare lobbying per diffondere l’importanza del raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile a livello di singole realtà locali. Il ruolo di un accesso diffuso all’informazione e alle ICT per conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile è stato al centro della sessione, organizzata dalla Sezione IL, “The Global face of information literacy” di martedì 16 luglio al Congresso IFLA di Columbus. Al dibattito, animato a partire proprio dall’opuscolo “Access and opportunity for all” che abbiamo citato, ha fatto seguito un confronto di tre diverse visioni (Africa, America Latina, Europa) su iniziative concrete attuabili dalle biblioteche per sostenere lo sviluppo. Su quest’ultimo ambito Sheila Webber, Senior lecturer alla University of Sheffield, ha declinato alcuni dei SDGs con riferimento al ruolo dell’informazione e delle biblioteche. Ad esempio “No poverty” significa possedere una classe dirigente e di amministratori che sia information literate per poter decidere, “zero hunger” significa che sia i consumatori che i produttori devono essere capaci di “nutritional literacy” da un lato e di “ability to use information to farm sustainably”. “Ensure healthy lives” comporta un miglioramento dell’IL di pazienti e di chi li cura, medici, staff amministrativo.”Achieve gender equality” significa poter proporre programmi di IL declinati in base alle differenze di genere, “Ensure availability and sustainable management of water and sanitation for all” significa far capire come archivi di questo tipo di informazioni razionalizzino il lavoro della PA e migliorino l’accountability.
Il suggerimento per tutte le biblioteche è di immaginare a livello locale come la propria biblioteca possa agire per diffondere questi principi presso i cittadini tutti e contribuire ad attuarli.

L’evento satellite organizzato dalla Sezione IL, che ha preceduto il Convegno di Columbus, si è svolto a Chicago dall’11 al 12 Agosto 2016, in collaborazione con ACRL e DePaul University, ed è stato dedicato ad un confronto tra le differenti visioni di come interpretare il ruolo educativo di musei, archivi e biblioteche “Information and Artifactual Literacies: Engaging Minds in Libraries and Museums”. Dal famoso Field Museum di Chicago alle biblioteche con collezioni speciali e agli archivi, l’obiettivo comune dei professionisti coinvolti è quello di fare in modo che le collezioni, siano fatte di libri, quadri, pagine digitali o scheletri di mammiferi “parlino” e possano continuare a trasmettere significato attraverso un’ azione educativa di corsi, laboratori, seminari. Emily Graslie, “Chief Curiosity Correspondent”, questo il suo titolo ufficiale presso The Field Museum, creatrice del canale YouTube “The brain scoop”, ha introdotto i lavori. Il suo canale Youtube è stato “adottato” dal museo e divenuto strumento di programmazione educativa stabile dello stesso, il che suggerisce l’importanza di sperimentare continuamente soluzioni per raggiungere e coinvolgere, ciascuno rispetto alla propria specifica missione, nuovi pubblici. Tra le tante proposte, interessanti esperienze di educazione e approccio critico nell’interpretazione delle immagini (Visual Literacy Education) sono state proposte da David Bates della De Paul University per le scuole superiori. De Paul è partner del programma “Teaching with primary sources” lanciato dalla Library of Congress per valorizzare le proprie collezioni fisiche e virtuali. Pensato per i docenti delle superiori, ha come obiettivo quello di insegnare come creare una didattica attiva a partire dalla scoperta e dall’analisi di documenti primari delle collezioni della LOC, fotografie, mappe, quadri, documenti di archivio, quotidiani. Sempre a proposito di documenti primari, ACRL ha creato di recente una task force che al Satellite di Chicago ha presentato un primo draft di un documento propositivo, “ACRL/RBMS-SAA Joint Task Force on the Development of Guidelines for Primary Source Literacy”. Le linee guida definiscono i documenti primari e identificano gli obiettivi delle azioni di educazione proposte da musei, archivi e biblioteche per valorizzarli.

Da ultimo, nel contesto delle iniziative dei prossimi mesi, la Sezione IL invita tutti i bibliotecari che abbiano progetti di educazione allo sviluppo di competenze informative e all’uso dei mezzi informativi a collocarli temporalmente nell’ambito della Global MIL week, che si tiene dal 31 ottobre al 5 novembre #MILweek2016 #GAPMIL. Tutti gli eventi, corsi, seminari, attività organizzati in quel periodo si possono segnalare sul sito di UNESCO, nella sezione del Gruppo MIL.
E’ stata lanciata una petizione dal Chair of the International Committee of Global Alliance partnertships on Media and information Literacy (GAPMIL) perchè UNESCO tutta (non solo il Gruppo MIL) sostenga una giornata “ufficiale” MIL, come quella dedicata al libro.


laura ballestra Laura Ballestra, Delegato AIB Information Literacy Section / LIUC Università Carlo Cattaneo. Biblioteca

lballestra(at)liuc.it