Lo scarto

Bibliodramma

Una storia vera avvenuta in una piccola biblioteca del centro Italia

Personaggi:

B: il Bibliotecario

D: il Direttore della biblioteca

A: l’Assessore comunale

Scena 1: una biblioteca pubblica

     

Entrano il Direttore della Biblioteca e il Bibliotecario

 

D: Entro questa settimana dobbiamo concludere i lavori di scarto. Come stanno procedendo le cose?

B: Siamo un po’ fermi, perché non abbiamo mica capito bene cosa hai intenzione di fare. Scartare cosa, con quali criteri? Non ne abbiamo mai parlato….

D: Eh. Dobbiamo fare spazio.

B: Eh.

D: Almeno questi 12 scaffali, vanno svuotati.

B: Va bene, ma in base a cosa? Buttiamo via tutto?

D: No! Mai buttare i libri! Ma sono libri che non servono a niente. Non so nemmeno come ci sono arrivati in biblioteca. Abbiamo bisogno di spazio.

B: …

D: Ad es. guarda questo. Fantascienza di serie zeta. Non è nemmeno catalogato. Sarà stato parte di un dono.

B: Possibile.

D: Qualcuno che ha svuotato la soffitta e ci ha regalato scatoloni di libri.

B: Infatti.

D: Questa roba si può buttare via tutta. Non la vuole nessuno.

B: Ma hai appena detto…

D: Facciamo una lista, e pubblichiamola per chi fosse interessato.

B: Non abbiamo una lista. Hai detto che non li abbiamo mai catalogati.

D: Vabbè, checcifrega, diciamo che ci sono sti libri e chi li vuole se li prende. A caval donato mica si guarda.

B: In bocca.

D: Cosa?

B: La locuzione completa è “A caval…”

D: Qui c’è un sacco di roba interessante: romanzi, thriller, fantasy, horror! Vampiri! Mi dicono che sono tornati di moda! Pensa a quante biblioteche di quartiere sarebbero felicissime di ricevere questo patrimonio! Sarebbero folli a rifiutarlo.

B: Meh. Alcune cose sono un po’ vecchiotte e maltrattate. Uno dei tascabili mi si è frantumato fra le mani quando l’ho preso dallo scaffale. E sono sicuro che fra i romanzi rosa si sia formata una colonia di larve. Ma a parte questo uno come fa a scegliere senza una lista?

D: Non è il nostro lavoro. Dobbiamo fare spazio. Questi libri non servono a nessuno. Controlla in catalogo se qualcuno li ha mai presi in prestito.

B: Non possiamo controllare, perché non sono in catalogo. Avevi detto…

D: Appunto! Non interessano a nessuno! Buttare!

B: Buttare, va bene! Chiamo la cooperativa….

D: Ma prima di buttare chiediamo ad altre biblioteche, sicuramente interessano a qualcuno.

B: E cosa diciamo? Che abbiamo 12 scaffali di libri a caso?

D: Esatto.

B: Ma chi è che si prende 12 scaffali di libri a scatola chiusa senza sapere cosa sono?

D: Scherzi? Ci arriveranno centinaia di richieste, dovremo chiudere al pubblico due giorni per riuscire a gestirle tutte!

B: Centinaia…

D: Ma certo. Se ricevessi io una richiesta così, non ci penserei nemmeno un istante!

B: Che strano, non sono stupito.

 

 

Scena 2:  l’ufficio del direttore. Un mese dopo.

   

Entrano il Direttore della Biblioteca, il Bibliotecario e l’Assessore alla cultura del Comune XY.

 

D: Signor Assessore, grazie per aver accolto la nostra richiesta!

A: Ci mancherebbe! Qualsiasi amministratore, ma che dico, qualsiasi Cittadino farebbe i salti di gioia nel ricevere un dono così prezioso! Un’intera biblioteca così prestigiosa! Anzi mi stupisco, ma che dico, sono indignato dell’indifferenza dei miei colleghi.

D: In effetti la sua è stata l’unica risposta! Le siamo molto grati. Comunque non parliamo di “un’intera biblioteca”, stiamo solo dismettendo una vecchia sezione di doni che si sono accumulati negli anni… la nostra comunità in effetti…

A: Non importa! A caval donato non si guarda mica.

B: In bocca.

A: Cosa.

B: Come lei certamente saprà, la locuzione completa vuole “A caval donato…”

A: Non mi interrompa. Dicevamo. Libri! Un dono così grande che ci piove dal cielo. Come lei saprà, stiamo dando vita alla nuova biblioteca del Centro Studi Economici Pippo Carlini. Abbiamo tutto, i tavoli, le sedie, le lampade. Ma i libri, i libri non sono mai abbastanza. Per questo ogni dono è ben accetto.

B: Ecco sì, infatti, dia un’occhiata agli scatoloni. Come avrà visto il materiale non è propriamente pertinente con la vostra area tematica. Si tratta perlopiù di titoli di letteratura di intrattenimento, romanzi di serie B, eccetera…

A: Sa, non c’è azione più meritevole per una pubblica amministrazione che quella di fondare una nuova biblioteca. Dare ai cittadini quello di cui più hanno bisogno: la cultura!

D: Eh!

A: Vero? Ogni volta che sento la parola cultura…

D:… mi porto la mano alla pistola….”

A: Cosa?

D: Come?

A: Ha parlato di una pistola?

D: Non ho parlato di una pistola.

A: Mi era sembrato…

D: Non credo di avere…

A: Sarebbe stato strano.

D: Stavamo parlando di libri?

A: Cultura! Dopo tutto, a caval donato…

D:…non si guarda in bocca!

A: Ben detto! Allora questi libri? Come li porto via?

D: Sono cento scatole. Romanzi rosa, fantasy, qualche fumetto. Ammetto che non sono tutti in ottime condizioni, tuttavia….

A: Ottimo! Già mi vedo le facce sorridenti, alla Fondazione di Studi Economici Pippo Carlini. Una sala piena di libri. Un tempio della cultura! Una piazza del sapere!

D: Questa dopotutto è la nostra mission!

A: Il nostro core business!

D: Quando pensate di aprire?

A: Aprire? No, la biblioteca tecnicamente non aprirà.

D: Ah!

A: Tecnicamente farà parte della Fondazione Pippo Carlini. L’accesso sarà riservato ai loro studiosi.

D: Oh.

A: Che poi, poveri, sono sempre meno. Abbiamo dovuto tagliare i fondi, sa, la crisi.

D: Eh. Non me lo dica. Noi non compriamo più libri da anni.

A: Appunto. Quindi anche loro, quei pochi, non potranno mica aprire anche al pubblico. Come fanno? Ma forse dall’anno prossimo riusciamo a trovargli del personale.

D: Oh, un bibliotecario?

A: Esatto! Propriamente, sarà uno stagista!

D: Bene!

A: Una persona affidabilissima, preparata.

D: Lo conoscete già?

A: Lo conosco benissimo! E’ mio nipote.

D: Sono felice! Me lo saluti!

A: Con grande piacere. Mi stia bene anche lei!

D: Buona giornata!

A: Buona giornata!

 


di Carlo Salato, lavora come responsabile dei servizi web di un sistema bibliotecario del nord Italia