E-book in biblioteca? Of course

De Bibliotheca rubrica di AIB notizie

 

Di editoria elettronica si parla tanto e gli e-book sono sempre più familiari anche per i lettori italiani. Ma poter accedere a strumenti utili per la diffusione della conoscenza sulle funzionalità e sul miglior utilizzo degli e-book è altra cosa rispetto al parlarne diffusamente. Per esempio, siamo sicuri che chi utilizza gli e-book sappia sempre come sfruttare al meglio i propri e-book reader? Oppure: chi acquista e-book sulle attuali piattaforme commerciali è a conoscenza dei servizi bibliotecari di digital lending? E, soprattutto, i bibliotecari quanto sanno di libri elettronici e quanto sono coinvolti in attività formative e informative nei confronti degli utenti per orientarli ad un uso consapevole degli e-book? Conversiamo su questi temi con Laura Testoni, che ha realizzato un utilissimo sito web dal nome inequivocabile: “E-book in biblioteca”.

 

 Cos’è “E-book in biblioteca” e a chi si rivolge?

“E-book in biblioteca” è un manufatto costruito con Google sites, la piattaforma Google che permette di creare siti piccoli in modo rapido. E’ stato messo online nel 2013 e meriterebbe continui aggiornamenti. E’ pensato per tutti coloro che, operando in una biblioteca, desiderano farsi un’idea di cosa sono e come funzionano gli e-book. Naturalmente su questo tema ci sono molte attività di aggiornamento (anche organizzate dall’AIB) ma mi preme sottolineare che la maggior parte dei bibliotecari italiani senza pregiudizi verso gli e-book (e che già utilizzano strumenti di auto-formazione) vi troveranno, sistematizzate, informazioni che già conoscono.

Lasciami dire quello che penso: l’obiettivo di questo piccolo tool è diventare inutile e irrilevante perché quando lo sarà vorrà dire che le conoscenze di base sugli e-book sono già acquisite dalla nostra comunità professionale. E per essere franca a me pare che siamo vicini ormai all’obiettivo, e non posso che essere felice di questo.
Screenshot sito ebookbiblio
Com’è strutturato il sito e quali sono i suoi contenuti? Ho visto che oltre alla guida vera e propria ci sono anche riferimenti bibliografici, convertitori e altro.

Il sito, come tutti i siti, è strutturato per voci di menu. I contenuti affrontano il tema dal punto più basico “cosa è un e-book” per affrontare poi aspetti più articolati, come il prestito digitale. In bibliografia segnalo, tra gli altri, il testo di Gino Roncaglia che, a ormai 4 anni dalla sua pubblicazione, mi pare ancora un ottimo punto di partenza e un lavoro collettivo al quale ho partecipato “Kit di sopravvivenza per il lettore digitale”, un e-book gratuito pubblicato nel 2013. Tra i convertitori ho segnalato Calibre, forse il più longevo, ma bisogna ricordare che generare un EPub è un lavoro editoriale da professionisti che non si risolve solo facendo passare un file doc o rtf o htm su Calibre.

Lasciami aggiungere uno spunto: gli e-book vanno “banalizzati”, sono supporti come altri, non vanno cioè considerati in una dinamica piattamente evolutiva come quello che “viene dopo” e “supera” il libro cartaceo.

Se li consideriamo come supporti tra gli altri viene meno anche la polemica fra chi è “pro” o “contro” il (libro) digitale: questa discussione, che di tanto in tanto riaffiora, non serve ai bibliotecari. A noi serve sapere fino in fondo come funziona uno strumento, com’è strutturato il suo mercato, come funzionano le licenze, come possiamo supportare gli utenti, e le nostre comunità, a usare gli e-book in modo pieno e consapevole.

Vedi, io fondamentalmente mi occupo del servizio reference e sono abituata, nella mia pratica professionale quotidiana, a risolvere i problemi degli utenti, a offrire loro cose nuove, a supportarli nell’uso e nella scoperta, a cercare di fare in modo che essi traggano empowerment dall’uso dell’informazione ubiqua che ci circonda. Forse questa mentalità è alla base dei diversi “tool” che ho provato a mettere online.

Approfitto anche per segnalare “Trova il tuo e-book”, una sorta di directory dei luoghi della rete che offrono e-book .

Come hai avuto l’idea di realizzare una guida all’uso degli e-book?

L’esigenza era mettere in ordine e “a regime” un insieme di informazioni che avevo raccolto leggendo cose o sperimentando, ma ci tenevo anche a razionalizzare alcuni spunti provenienti da diverse attività di docenza svolte negli anni precedenti per l’AIB. La struttura ideale per questo tipo di tool non è il sito web “statico” ma il wiki, sempreché ci sia un gruppo di lavoro disponibile all’aggiornamento.

Al momento chi cura il sito? Hai dei collaboratori? Immagino che tenerlo aggiornato sia impegnativo.

Il sito è curato da me e attualmente non c’è un team. Ben venga, ma allora il sito andrebbe completamente riprogettato in forma wiki

Che feedback hai avuto dai fruitori del sito? Oltre a tenere sott’occhio il contatore degli accessi (a proposito quanti sono mediamente?), che tipo di segnalazioni provengono da parte di chi utilizza la guida?

Su Google sites il monitoraggio degli accessi è semplice, perché si può usare Google analytics che fornisce statistiche piuttosto raffinate. Tuttavia per questo progetto non ho attivato Google analytics, che è invece attivo su “Trova il tuo e-book” dove registro 7.490 sessioni dalla sua apertura – novembre 2011 a oggi. Naturalmente le metriche sono importanti, soprattutto per progetti più complessi di questi. Per me tuttavia il problema è “dare un senso” a questi numeri. Dire che 7.490 sessioni in quasi 3 anni sono un’inezia è un’ovvietà, ma rispetto a cosa? Come spesso accade in rete, abbiamo moltissimi dati, manca però il contesto che ci permette di interpretarli.

Quando il sito è stato aperto ho ricevuto dei messaggi di incoraggiamento, soprattutto dalla comunità professionale dei bibliotecari.

Sempre rispetto al feedback del sito, ti contattano anche dei bibliotecari?

Si certo, con i colleghi c’è un confronto aperto su tutto. Per quanto mi concerne la conversazione professionale si è spostata da Aib-Cur, luogo sovente piuttosto inospitale e per me poco stimolante, ad altri luoghi, formali e informali: Twitter e Facebook compresi.

Tu hai una notevole esperienza in attività di formazione rivolta sia agli utenti ai bibliotecari, ti capita di utilizzare la guida nel tuo lavoro, magari a supporto dei tuoi corsi?

Ultimamente non svolgo più corsi, anche se talvolta mi viene richiesto. In genere quando predisponevo corsi complessi preparavo, sempre su Google sites, delle piattaforme “dedicate” al corso che permettevano ai partecipanti di scaricare le slide e di accedere ad altri materiali di approfondimento (infografiche, piccoli video) in modo unitario.

 

La guida già allo stato attuale è molto efficace e ricca di informazioni, ma, visto che il contesto editoriale digitale è in costante evoluzione, pensi di aggiornarla a breve o arricchirla ulteriormente?

Andrebbe aggiornata continuamente perché in effetti sul digitale la formazione e l’aggiornamento sono continui.


Laura TestoniLaura Testoni – laura.test(at)gmail.com – Università di Genova

 

 


intervista di Lucia Antonelli – lantonelli(at)sspal.it – Redazione AIB notizie