L’uomo giusto al posto giusto. Intervista a Giovanni Solimine

De Bibliotheca rubrica di AIB notizie

Giovanni Solimine, professore ordinario di biblioteconomia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma “La Sapienza”, è stato recentemente nominato componente del Consiglio superiore dei beni culturali e paesaggistici del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Lo intervistiamo per AIB Notizie per avere informazioni rispetto alle attività che svolgerà con la sua nuova carica.

 

1. Innanzitutto congratulazioni.

Grazie molte. Per me il rapporto con il mondo delle biblioteche e della professione è molto importante e avverto la responsabilità di rappresentare non solo le mie posizioni personali, ma – pur nella massima autonomia – anche le esigenze e le attese di questo mondo, cui sento di appartenere.

2. Partirei da un chiarimento circa il ruolo e le funzioni del Consiglio. Secondo il Regolamento del Ministero, il Consiglio superiore dei beni culturali e paesaggistici è un organo consultivo che esprime pareri e avanza proposte in materia di beni culturali e paesaggistici. Potrebbe tradurre in termini più concreti quello che l’“antilingua” burocratica – come direbbe Italo Calvino – lascia un po’ nel vago?

Trattandosi di un organismo consultivo, in molti casi il Consiglio agisce su input esterni, nel senso che si pronuncia sulle questioni che gli vengono sottoposte. Ma il suo parere è obbligatorio su alcune materie, come i programmi nazionali e i relativi piani di spesa annuali e pluriennali, oppure sugli accordi internazionali. Il Consiglio si esprime, inoltre, sui piani strategici di sviluppo e di valorizzazione, sui piani paesaggistici, sugli atti normativi, sull’organizzazione del Ministero. Ma il Consiglio ha anche la possibilità di prendere iniziative autonome, avanzando proposte al Ministro su questioni di particolare rilievo.

3. Insisto sulla concretezza. Ad esempio, nel caso di un decreto ministeriale o di altri atti amministrativi, il parere del Consiglio può essere vincolante o è solo consultivo?

Gli organi consultivi non esprimono pareri vincolanti: la loro capacità di farsi ascoltare dipende dall’autorevolezza e dalla fondatezza dei pareri espressi, dal rapporto che si riesce a stabilire con il Ministro e con i Direttori generali. Un clima di collaborazione e di rispetto reciproco non esclude che su alcune questioni si possano registrare posizioni dialettiche e talvolta molto divergenti: spetta all’Amministrazione trovare una sintesi. Non sono mancati in passato momenti in cui questa dialettica ha avuto anche sbocchi traumatici, proprio perché veniva meno la possibilità di esprimere un contributo.

4. In passato, tra i componenti del Consiglio, c’è sempre stato un esperto di biblioteconomia, o il suo è uno dei pochi casi?

Solitamente hanno fatto parte del Consiglio esperti di quei settori che vengono considerati “beni culturali maggiori”, quindi archeologi, storici dell’arte, e così via. Questa tendenza si è accentuata da quando il numero dei componenti è stato ridotto a 11, cui si aggiungono i presidenti dei comitati tecnico-scientifici. In passato il Consiglio aveva una composizione molto ampia e nella configurazione prevista dal DPR 805 del 1975 ne facevano parte sia studiosi che esponenti dell’Amministrazione, in rappresentanza dei vari settori di attività. Era quindi garantita una presenza anche del mondo bibliotecario. Tra le persone che al suo interno hanno avuto un ruolo di primissimo piano e hanno contribuito in modo decisivo a orientare le politiche del Ministero in quel periodo, desidero ricordarne almeno una: Angela Vinay, con la quale ho avuto il privilegio di collaborare negli anni in cui ho lavorato presso l’ICCU.

5. Ci può anticipare quali saranno gli ambiti a cui pensa di dare maggiore rilievo nell’avanzare le sue proposte in seno al Consiglio?

Il Consiglio non è ancora mai stato convocato e quindi, non conoscendone il clima e lo stile di lavoro, non saprei fare anticipazioni. Quando mi ha comunicato la sua intenzione di nominarmi, il Ministro Franceschini ha detto anche a me ciò che ha dichiarato alla stampa in più di un’occasione: vorrebbe che il 2015 fosse “l’anno delle biblioteche”. Ecco, lavorerò perché questo non sia solo uno slogan, affidato magari a qualche evento celebrativo, e cercherò di far sì che vengano varati concreti provvedimenti capaci di ridare un ruolo alle biblioteche nella cultura e nella società italiane. Non sarà facile, perché le biblioteche si trovano in una situazione di forte sofferenza. Indubbiamente, per ottenere questo occorrono risorse, ma prima ancora serve un disegno, un progetto.

6. Un progetto che sia il risultato di una sinergia tra legislatori, accademici, associazioni di categoria, professionisti e istituzioni? O intendeva qualcosa di diverso?

Intendevo usare il termine “progetto” per il suo significato specifico. In Italia in questo momento le biblioteche ricoprono un ruolo piuttosto marginale e in molti comparti (penso non solo agli ambiti di competenza del Ministero, ma anche al funzionamento delle scuole e delle università, alle politiche culturali degli Enti locali e così via) si procede come se le biblioteche non esistessero. Per ridare un ruolo a questi istituti, per affidare loro un compito, occorre una nuova progettualità, che parta dalle dinamiche della società attuale e dal modo in cui al suo interno circolano le conoscenze e che posizioni le biblioteche in questi flussi. Ovviamente, per fare questo non bastano le energie e le competenze di un unico soggetto, ma bisogna mobilitare competenze e passioni diverse. Con il concorso di tutti ci si può riuscire.

7. In che modo il 2015 può veramente diventare l’anno delle biblioteche? Cos’è che può fare la differenza rispetto al passato?            

Se la politica si occupasse davvero delle biblioteche, in modo non residuale, avremmo già marcato una netta discontinuità rispetto al passato.


Giovanni Solimine

Giovanni Solimine

Giovanni Solimine – giovanni.solimine(at)uniroma1.it – Sapienza Università di Roma

 

 

 

 


 

Lucia Antonelli

Lucia Antonelli

Lucia Antonelli – lu.antonelli(at)libero.it – Redazione AIB notizie