Innovazione digitale in biblioteca: il progetto YouLab Pistoia

«Quelli che dicono che una cosa non si può fare, sono pregati di farsi da parte e non disturbare quelli che la stanno facendo» questa è l’idea che ha animato la nascita del progetto YouLab Pistoia. An American Corner, il makerspace, allestito all’interno della Biblioteca San Giorgio, grazie al contributo dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Roma, come ha raccontato Maria Stella Rasetti all’ultimo convegno Stelline Digital Library/La biblioteca partecipata.
Sommersi in un turbinio di post, tweet, immagini, app e cloud, ci siamo resi conto della pressante necessità di lavorare sulla promozione delle competenze digitali perché i cambiamenti complessi della contemporaneità sollecitano le biblioteche a ripensare percorsi, approcci, forse anche modelli di riferimento, per continuare ad affrontare i temi dell’educazione e della formazione degli utenti che ci sono tanto a cuore. Sposando quanto è scritto nel Manifesto Unesco per le biblioteche pubbliche «La biblioteca pubblica, via di accesso locale alla conoscenza, costituisce una condizione essenziale per l’apprendimento permanente, l’indipendenza nelle decisioni, lo sviluppo culturale dell’individuo e dei gruppi sociali» la San Giorgio, con il progetto YouLab Pistoia, ha scelto di farsi sempre più biblioteca “empatica”, ovvero biblioteca mobile che plasma, che rimodella, che si fa facilitatrice del processo di apprendimento andando a cercare quelle comunità che finora sono state lontane da lei.

YouLabCondividere un ‘esperienza di conoscenza, questa è la chiave su cui YouLab Pistoia ha deciso di puntare, allestendo questo centro di innovazione digitale con una ricca dotazione di strumentazione audio-video e informatica. Nello specifico, l’idea che anima YouLab Pistoia è quella di puntare ad una condivisione dei saperi partendo dal basso, da chi quello strumento, quella piattaforma, quel servizio lo usa quotidianamente e ne conosce le sue peculiarità. Quando si ha a che fare con le nuove tecnologie, il primo passo da compiere è infatti quello di comprendere che “ha senso” lavorare in un regime collaborativo e condiviso, costruito attraverso la contaminazione delle competenze dei singoli. Cooperare, fare, agire fra pari per promuovere abilità che poi il singolo potrà approfondire autonomamente utilizzando le apparecchiature che lo spazio mette a disposizione. Sono queste le basi su cui gli utenti della biblioteca vivono intensamente il significato dello stare con gli altri, per dar corpo a un bene-comune, sempre più delineato insieme e sempre più insieme condiviso. La conoscenza cambia senza sosta, modella tutto e tutti con lei. Ma se non viene praticata, se non viene fatta vivere nel fare e pensare quotidiano, non sarà mai accrescimento ma solo uno svago.

È con lo scambio che i comportamenti positivi si diffondono per effetto dell’esempio che ciascuno rappresenta per i propri vicini, in una sorta di contagio sociale. Dai laboratori più semplici, nei quali i giovanissimi utenti vengono invitati a testare con mano app appositamente installate, a lezioni frontali dedicate al mondo dei social network; da corsi di fotografia e video-making a conferenze con personalità importanti nel mondo della comunicazione e delle scienze, l’obiettivo principale resta sempre quello di offrire un’opportunità di mettere in comune conoscenze già consolidate, e così facendo, di generarne di nuove.

YouLab3In questo “spazio delle possibilità” è la motivazione che spinge ciascuno ha mettersi in gioco. Parlare della propria vita e delle proprie esperienze mette in moto infatti un nuovo percorso di conoscenza, che non è più solo del singolo ma appartiene anche agli altri. È un coro di saperi che travolge non solo i partecipanti ma anche chi, in prima persona, ci mette la faccia in qualità di mentor. Infatti quanto più quest’ultimo si troverà pressato da domande e osservazioni, tanto più troverà nello scambio informativo un’occasione nuova per mettersi alla prova.
Tentare, sbagliare e con una nuova determinazione ripartire. L’utente di una biblioteca/makerspace è consapevole che per proseguire, è bello confrontarsi con l’esperienza della prova e dell’errore perché ogni relazione, se è un passaggio di comprensione profonda, di ascolto di sé e dell’altro, se è un sentire condiviso e comunicativo, è anche un comportarsi reciprocamente empatico.

Cristina Bambini – Biblioteca “San Giorgio” di Pistoia – c.bambini(at)comune.pistoia.itCristina Bambini