In ricordo di Anna Maria Vichi Giorgetti

Pubblichiamo questo sentito omaggio  di  Angela Adriana Cavarra alla memoria di Anna Maria Vichi Giorgetti.

Il 25 maggio, a pochi giorni dal suo centesimo compleanno – era nata l’11 giugno del 1918 – ha concluso il suo cammino terreno Anna Maria Vichi Giorgetti, figura emblematica per alcune generazioni di bibliotecari. Il suo lungo e articolato iter lavorativo aveva avuto inizio il 1° ottobre 1941 in qualità di avventizia di I categoria, alla Biblioteca Nazionale romana diretta, in quegli anni, dalla mitica signora Vichi», sua zia, la quale per un eccesso di imparzialità l’aveva assegnata, pur conoscendo il livello culturale della nipote – laurea in lettere classiche, abilitazione all’insegnamento del latino e del greco e specializzazione in paleografia – all’ufficio tessere e permessi. Tuttavia questo periodo le fu utilissimo per approfondire anche la conoscenza negli ambiti più specifici della professione bibliotecaria, quali la bibliografia e la catalogazione. Ma fu nel 1950 che poté mettere a frutto la sua preparazione e seguire la sua naturale inclinazione per la ricerca scientifica e per gli studi bibliologici e codicologici. Infatti, destinata alla Vallicelliana essendo vincitrice del concorso per bibliotecari, il primo indetto dopo gli eventi bellici, si dedicò allo studio e alla catalogazione sistematica dello splendido fondo manoscritto, dando vita, con la collaborazione di Sergio Mottironi al primo volume del relativo Catalogo (Roma, 1961). Nel 1962, inderogabili esigenze di servizio la portarono alla Casanatense, anch’essa ricca di pregevoli cimeli manoscritti e a stampa. Nei due anni di permanenza presso quella Biblioteca, la Vichi Giorgetti si dedicò alla valorizzazione del cospicuo e complesso Fondo manoscritto, mediante l’impianto di strumenti specifici atti a facilitarne la consultazione, per esempio, il catalogo a schede contenente i riferimenti bibliografici ai codici casanatensi; aggiornato diligentemente nel corso degli anni, è oggi consultabile nell’OPAC della Biblioteca. Successivamente, i prestigiosi incarichi a lei affidati –  la direzione di tre importanti biblioteche (l’Angelica, la Nazionale centrale di Firenze, la Nazionale centrale di Roma) e la nomina a ispettore centrale – la portarono a dover affrontare, in via prioritaria, altre problematiche (in particolare quelle inerenti la gestione degli istituti, la tutela e la protezione del patrimonio bibliografico, le metodologie del restauro, l’applicazione delle tecnologie informatiche alle procedure biblioteconomiche) che trovarono soluzione grazie alla sua determinazione e competenza. Memorabili furono i suoi interventi in convegni nazionali e internazionali dedicati alla conservazione.  Infine, vorrei ricordare l’insostituibile contributo che, fino a qualche anno fa, la Vichi Giorgetti, benché non più in servizio attivo, ha continuato a dare alla Commissione “Indici e Cataloghi delle Biblioteche Italiane” che ho l’onore di presiedere: si deve, infatti, ai suoi suggerimenti, puntualmente seguiti dai compilatori, se alcuni Cataloghi, da tempo in fase di stallo, hanno potuto vedere la luce. Ai suoi figli, Mirella e Dario, le più sentite condoglianze della comunità dei bibliotecari italiani e di “AIB Notizie”.

Angela Adriana Cavarra