Parliamone in Biblioteca AIB. Il ruolo dei bibliotecari e delle biblioteche qualche spunto dal volume di W.Morgese

Dopo la pausa estiva la Biblioteca AIB in collaborazione con l’AIB Lazio ha ripreso i suoi incontri e il 18 settembre ci si è ritrovati nello spazio della biblioteca per parlare del libro di Waldemaro Morgese Bibliotecari e Biblioteche: coltivare la mente allo snodo del XXI secolo della casa editrice Edizioni del Sud. Erano presenti l’autore e Chiara Faggiolani e per conto dell’AIB Vittorio Ponzani e Fabio D’Orsogna.

Come previsto questa “chiacchierata” ha mirato a illustrare i contenuti del volume, si tratta di una raccolta di 15 scritti dell’autore redatti in precedenti occasioni e sono volti a mettere in luce alcuni aspetti della biblioteconomia. Il volume si apre con un prologo di Maria Antonietta Abenante e chiuso da un epilogo di Maria Antonietta Ruiu.

Chiara Faggiolani ha magistralmente condotto l’evento chiedendo all’autore di illustrare i contenuti del volume partendo da alcune definizioni presenti del volume. Innanzitutto l’autore ha spiegato che non è un caso che nel titolo la parola bibliotecari precede quella delle biblioteche. I bibliotecari sono i “guerrieri del cambiamento” perché proprio sulle capacità della risorsa umana che si potrà contare per motivare l’istituzione ed entrare in sintonia con le esigenze delle persone. In questo momento in cui i robot possono sostituire le risorse umane è molto importante puntare sulla competenza della creatività, una competenza che è propria della persona umana.

La biblioteca deve essere vista come un “presidio sociale” in cui il patrimonio è una delle componenti ma non è l’unico aspetto e con apposite politiche di sviluppo si potrà ottenere uno sviluppo esponenziale della biblioteca stessa. L’esperienza professionale sia personale di Morgese gli ha confermato come le biblioteche possono avere un ruolo sociale sul territorio.

Inoltre le biblioteche non hanno senso se non vi sono presenti gli utenti ed è importante chiedersi che cosa cerca un utente quando viene in biblioteca: sicuramente  accrescere le proprie capacità e le proprie competenze al fine di vivere meglio e affrontare la vita in maniera più agevole. Quindi la biblioteca si deve aprire ai mestieri nuovi e tenere presente la forte instabilità che connota il mondo contemporaneo del lavoro.

Anche la biblioteconomia deve evolvere e, passando attraverso una fase fortemente caratterizzata dalle problematiche di gestione, arricchirsi di competenze tipiche di una scienza sociale. E’ necessario trovare gli strumenti per comunicare al mondo esterno e imparare a dialogare con altri addetti ai lavori che operano anche loro sul territorio, passare come diceva Mazzini dal pensiero all’azione, aprirsi a saperi nuovi e alla multidisciplinarietà.

Per concludere si è discusso anche con il pubblico se la biblioteca con i suoi spazi appartiene agli utenti e Chiara Faggiolani ha posto due domande all’autore tratte dal questionario IFLA attualmente in distribuzione anche attraverso i canali dell’AIB: cosa una biblioteca dovrebbe fare di più e cosa dovrebbe fare di meno. Per sapere le risposte di Waldemaro Morgese vi conviene leggere i suoi scritti e non avrete più dubbi!


Paola Maddaluno, Bibliotecaria presso la Biblioteca Luca Pacioli della Ragioneria Generale dello Stato. paola.maddaluno[AT]tiscali.it