Per la storia dei bibliotecari italiani: Maria Giuseppina Castellano Lanzara

Riceviamo e volentieri pubblichiamo un contributo relativo all’intitolazione di una strada in Napoli alla memoria di Maria Giuseppina Castellano Lanzara, storica direttrice della Biblioteca Universitaria di Napoli per un trentennio.

Martedì 21 luglio si è svolta a Napoli la cerimonia di intitolazione di Largo Maria Giuseppina Castellano Lanzara Direttrice della Biblioteca Universitaria di Napoli dal 1936 al 1965. Artefice della rinascita culturale e identitaria della Biblioteca, prima, durante e dopo la Guerra, Castellano Lanzara diresse con passione, determinazione, spirito moderno l’Istituto per circa trent’anni. La Commissione Toponomastica della Città di Napoli, soprattutto la sua componente femminile, ha accolto l’istanza del Direttore Raffaele De Magistris e, all’unanimità ne ha decretato l’intestazione di un toponimo. Il criterio di scelta dello spazio urbano è stato caratterizzato dalla individuazione di un sito immediatamente vicino al contesto dove ha avuto luogo la coraggiosa e tenace azione di Maria Giuseppina Castellano Lanzara. La piazzetta adiacente il monumentale edificio della Federico II, all’angolo di Corso Umberto I con Via Tari, ricorderà per sempre l’opera e la figura di una grande donna.

L’evento riveste una grande rilevanza ed un significato quasi emblematico per il mondo delle biblioteche italiane e l’intera comunità professionale. Vi sono infatti luoghi intitolati a personalità che durante la loro vita sono stati bibliotecari (Di Giacomo ne è un classico esempio napoletano), ma questa è la prima volta in Italia, a memoria di chi scrive, che ad un bibliotecario viene dedicato un toponimo quale riconoscimento dell’alto valore civile e culturale che ne ha contrassegnato l’attività ed il ruolo specifico. Alla cerimonia hanno partecipato il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris, il giudice Roberto Castellano, figlio della Direttrice, con la famiglia, il Direttore della Biblioteca, il Rettore dell’Università degli Studi Federico II di Napoli, Arturo De Vivo, e numerose autorità civili e militari. Al termine si è svelata la targa di intitolazione, che così recita: “Largo Maria Giuseppina Castellano Lanzara 1900 – 1979. Direttrice della Biblioteca Universitaria di Napoli dal 1936 al 1965 che guidò – anche in tempo di guerra – con alto senso delle Istituzioni, straordinaria passione civile e profonda cultura”. Queste parole racchiudono la vita di Maria Giuseppina Castellano Lanzara e ne scandiscono il percorso e l’intensa opera professionale ed umana.

Fin dal suo insedimento quale Direttrice, nel 1936, appare chiara la sua idea di Biblioteca: non solo un luogo frequentato da studiosi ed eruditi, ma un’Istituzione, una officina culturale aperta al territorio ed a tutta la comunità. L’antica e prestigiosa Biblioteca Universitaria versava, in quegli anni, in una triste condizione di incuria e di decadimento culturale. Una situazione aggravata dal terremoto del 1930 che causò ingenti danni strutturali all’edificio ed alle preziose collezioni, sepolte in gran parte dalle macerie. La Biblioteca rischiava la chiusura. Il pericolo fu scongiurato con determinazione dalla Direttrice che seguì personalmente gli ingenti lavori di ripristino, di consolidamento e di ampliamento dei locali. Grazie al suo vigile e rigoroso controllo, gli interventi si trasformarono anche in una grande opera di ammodernamento.

Nel dicembre del 1937 la Universitaria fu così riconsegnata alla Città ed alla piena fruibilità degli studiosi, dei ricercatori e degli studenti. Purtroppo la vita dell’Istituto venne bruscamente interrotta dall’entrata in guerra dell’Italia. Castellano Lanzara si adoperò con passione e coraggio all’azione di difesa della Biblioteca; elaborò un piano per la salvaguardia delle preziose raccolte che – trasferite in centinaia di casse di legno – furono faticosamente trasportate in posti apparentemente sicuri, come l’Abbazia di Montevergine ed il Convento dei Frati Minori di Minturno. Gli stessi  magazzini del piano terra della Biblioteca furono trasformati non solo in luoghi di ricovero per gli impiegati, ma anche di sistemazione e di conservazione degli antichi cataloghi cartacei e di altre preziose collezioni.

In questi anni bui e tragici la Direttrice fu sempre vicina, con grande umanità e solidarietà, al suo esiguo personale; che, a sua volta, le fu accanto nella sua straordinaria azione con affetto e profondo senso di appartenenza. Con l’arrivo delle truppe alleate in Città seguì un altro momento delicato e difficile. Uno speciale Corpo di Polizia occupò i locali ed il Cortile dell’Università, con il rischio concreto di acquartieramento nella Biblioteca. Castellano Lanzara, con piglio deciso ed energico, scongiurò anche questo pericolo, scrivendo ripetute lettere in inglese ai vertici militari e consegnandole di persona al responsabile, colonello Kraege. Il 9 dicembre del 1943 i locali dell’Universitaria furono dichiarati “off limits”. A distanza di anni, nel 1956, Castellano Lanzara, nella sua toccante La Biblioteca Universitaria di Napoli durante l’ultima guerra ebbe a commentare: “La targhetta con le prestigiose parole, sospesa fuori del cancello della Biblioteca, sollevò un grande macigno dal mio cuore”.

Terminata la Guerra si dedicò ad una straordinaria ripresa dell’attività culturale dell’Istituto, all’ampliamento della offerta dei servizi ed al fondamentale ripristino degli strumenti di consultazione. La piena rinascita culturale dell’Universitaria è testimoniata dalla imponente esposizione bibliografica che la Direttrice allestì nel Salone di Lettura, in occasione del Bicentenario degli Scavi di Pompei e della Stamperia Reale. L’evento ebbe una risonanza nazionale ed internazionale. In occasione della intitolazione è stato ristampato a cura della famiglia Castellano il commosso ricordo che la direttrice conservò della visita di Benedetto Croce, presidente onorario del Comitato scientifico, e del suo vivo compiacimento per la ricchezza e il rigore dell’esposizione.

Maria Giuseppina Castellano Lanzara ha coniugato la sua opera di bibliotecaria con una rilevante produzione scientifica. Ha indagato e ricostruito le complesse vicende storiche del libro, dell’editoria e delle Istituzioni bibliotecarie del Viceregno, del Regno borbonico e del periodo post unitario, documentando con rigorosa ricerca storiografica il ruolo e la storia delle biblioteche nella cultura partenopea e del Mezzogiorno. Iscritta dal 1933 all’Associazione Italiana Biblioteche, fu ininterrottamente vicepresidente della Sezione Campania dal 1948 al 1976. A lei dobbiamo preziosi contributi al dibattito nazionale sulla moderna fisionomia delle biblioteche pubbliche, di cui delineò la rinnovata funzione culturale e sociale. La sua riflessione non mancò di concentrarsi sul ruolo specifico delle Biblioteche universitarie, forte anche della sua esperienza sul campo.

Ebbe ben chiaro come i mezzi di comunicazione e trasmissione della cultura stessero cambiando, sulla scia del progresso tecnologico, aprendo nuovi e affascinanti scenari. E tuttavia il libro rimane, per lei, strumento fondamentale di conoscenza “… tra le cose più amate dagli uomini degni di questo nome”. A questa nobile figura di donna, al suo coraggio e alla sua militante lungimiranza il 21 luglio la Città di Napoli ha reso un doveroso tributo.

Maria Cristina De Crescenzo

Biblioteca Universitaria di Napoli

mariacristina.decrescenzo@beniculturali.it