La conferenza dell’AIPH, Associazione italiana di Public History e la partecipazione dell’AIB

Si è svolta dal 24 al 28 giugno la terza Conferenza dell’AIPH – Associazione italiana di Public History, quest’anno ospitata dall’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” nelle sedi di S. Maria Capua Vetere e Caserta.
Cinque giorni di relazioni, tavole rotonde, incontri, poster, visite guidate: un fitto programma di eventi per riflettere sulle possibilità di un “Invito alla Storia” (questo il titolo della Conferenza) rivolto a un ampio pubblico non solo di specialisti.

Come ha ricordato la Presidente AIB Rosa Maiello nei saluti istituzionali durante la cerimonia di apertura della Conferenza, anche considerando il lavoro che le biblioteche di ogni tipologia svolgono con le diverse fonti e per le diverse comunità di riferimento, è stato naturale per l’AIB aderire all’AIPH, prima nel Comitato costituente AIPH, poi attraverso collaborazioni su singoli eventi o iniziative (come “La banalità della censura” dello scorso maggio) e partecipando attivamente ai momenti di incontro e scambio rappresentati appunto dalle conferenze annuali.

Del resto, la Public History assegna un ruolo importante al confronto tra pratiche professionali, nella convinzione (riportata anche dal Presidente AIPH Serge Noiret nell’articolo di Enzo Battarra sulle pagine del “Mattino” di Caserta, sabato 15 giugno) che la storia debba essere concepita come “un bene pubblico in costante dialogo con la società in cui è prodotta”.
La definizione stessa di Public History proposta nel Manifesto della Public History italiana coinvolge nel suo campo coloro che “svolgono attività attinenti alla ricerca e alla comunicazione della storia all’esterno degli ambienti accademici […], con e per diversi pubblici”.

Quest’anno la partecipazione dell’AIB alla Conferenza AIPH è stata di particolare successo: l’AIB ha curato tre panel – che hanno ricevuto apprezzamenti per la loro solidità e accuratezza – in cui sono state raccolte le migliori esperienze emerse da un sondaggio sulle pratiche di Public History in biblioteca, lanciato tra i soci AIB e nelle liste di discussione professionale lo scorso anno.
Si è parlato dunque del ruolo delle biblioteche tra oralità e risorse digitali, tra aggregazione e restituzione al pubblico (Panel AIPH14, Percorsi tra le fonti della storia, coordinato da chi scrive); del dialogo con archivi e musei tra comunicazione della storia e prospettive del digitale (Panel AIPH17, Public History e MAB, coordinato da Annantonia Martorano, Università di Firenze); di biblioteche e territorio nella costruzione, circolazione, condivisione di “Memorie di comunità” (Panel AIPH32, coordinato da Fiammetta Sabba, Università di Bologna, campus di Ravenna).

La partecipazione agli incontri proposti è stata anche superiore alle attese, coinvolgendo un uditorio variegato e non di soli ‘addetti ai lavori’. Un pomeriggio di “SpeedNetworking” ha inoltre consentito di mettere a colloquio Public History e pratiche professionali (esperti di biblioteche, archivi, musei, case editrici, social media, documentari, scrittura storica…), ma anche di intercettare – molto concretamente – le domande di studenti e studiosi su singoli progetti, dialogando sulle prospettive di inserimento nel mercato del lavoro e sulle opportunità di formazione anche in ambito bibliotecario.

Un contributo eclettico è venuto anche dal direttore di AIBnotizie Ferruccio Diozzi, relatore di un gustoso paper sulle vicende della storia contemporanea filtrate attraverso la lente dei fumetti, prestati a essere, di volta in volta, veicolo di conoscenza storica o di propaganda politica (Avvenimenti storici ed evoluzione sociale nei fumetti di fantascienza, Panel AIPH24, Storia a strisce).

Un ringraziamento per questa buona riuscita va a tutti i colleghi che hanno messo a fattore comune competenze, energie, esperienze: da Bolzano a Potenza, da Cosenza a Venezia, da grandi città come Milano a comunità più piccole ma non meno vivaci come Santa Marinella in provincia di Roma, i rappresentanti di biblioteche private e pubbliche, ecclesiastiche e d’autore, di conservazione o di pubblica lettura, nazionali e locali, e perfino attive a livello internazionale, hanno attraversato confini geografici e disciplinari per proporre un’immagine dinamica del lavoro degli istituti cosiddetti di conservazione, dando particolare enfasi al momento della valorizzazione del patrimonio e all’interazione anche innovativa col pubblico.

Un ruolo significativo ha svolto la Commissione nazionale AIB biblioteche speciali, archivi e biblioteche d’autore, organismo che da oltre un anno collabora alla partecipazione dell’AIB alla Conferenza AIPH, contribuendo sia alla riflessione metodologica sia a raccogliere e presentare le buone pratiche per la Public History in biblioteca; Francesca Ghersetti, coordinatrice della Commissione, è da quest’anno membro del Comitato scientifico di programma della Conferenza.
Alcuni membri della Commissione hanno anche presentato un panel autonomo, dedicato a L’esperienza del viaggio come veicolo di storia sociale e culturale (Panel AIPH37), proponendo riflessioni a partire da ricerche in fondi di biblioteche e archivi.

La soddisfazione più grande è però poter annunciare l’elezione di Marcello Andria nel Consiglio direttivo dell’AIPH. Già direttore del Sistema bibliotecario dell’Università di Salerno, Marcello Andria ha accettato di candidarsi, col sostegno dell’AIB, per portare – in un contesto popolato prevalentemente da storici – il punto di vista, le competenze, la voce dei professionisti della documentazione. Biblioteche e archivi infatti – come si legge nella sua dichiarazione programmatica – “esercitano un ruolo importante nell’azione di rafforzamento del rapporto che lega la Storia alle comunità territoriali, anche nell’ottica della diffusione di un concetto di cittadinanza attiva e consapevole”.
Quattro i punti principali a cui il nuovo consigliere intende orientare la propria azione:
prospettive di integrazione fra ambiti disciplinari e professionalità differenti in ambito MAB;
valorizzazione dei fondi di persona quale fonte notevolissima per la ricostruzione della memoria storica e territoriale, soprattutto in età contemporanea;
estensione della conoscenza di risorse e metodi di ricerca, anche con pratiche formative indirizzate a studenti e cittadini;
attenzione alle iniziative di censimento / archiviazione / comunicazione di fonti documentarie, con particolare attenzione a quelle legate alla storia del territorio.

Siamo fiduciosi che la nuova, importante funzione di Marcello Andria produrrà buoni frutti per la visibilità del lavoro nostro e delle biblioteche in generale; lo ringraziamo dunque per aver messo a disposizione il suo profilo di esperto e di studioso, con molte congratulazioni e auguri per il suo compito.L’anno prossimo, sempre nel mese di giugno, la quarta Conferenza AIPH avrà sede presso il Museo multimediale del Novecento – M9 di Mestre. Ci auguriamo sin da ora di ricevere segnalazioni dai soci AIB e da tutti i professionisti della documentazione, per continuare ad essere presenti alla Conferenza illustrando il lavoro svolto dalle biblioteche a supporto e per la comunicazione della ricerca storica, e perché la consapevolezza storica sia patrimonio vivo e comune dei cittadini.

Chiara De Vecchis

chiaradevecchis@gmail.com

FOTO:
Locandina conferenza: https://f.hypotheses.org/wp-content/blogs.dir/3520/files/2019/06/Locandina-AIPH.pdf
Partecipanti alla Conferenza AIPH2019: https://www.instagram.com/p/BzM-KPAI-x1/
Panel coordinato da Annantonia Martorano, paper di Antonio Curcio (AIB Calabria): https://www.instagram.com/p/BzIe0MLI0y9/
Gli scrutatori nell’elezione per il rinnovo parziale del Consiglio direttivo AIPH: https://www.instagram.com/p/BzM9vALIlcD/