Giornata di studio delle biblioteche specialistiche di Torino e area metropolitana

Il CoBiS-coordinamento delle biblioteche speciali di Torino e provincia, ha organizzato il 2 ottobre 2014, una giornata di studio “Le biblioteche specialistiche un valore culturale tra realtà e futuro. Esperienze a confronto”.

Convegno CoBiS, Torino 2 ottobre 2014I partecipanti hanno discusso sull’identità e sul ruolo nel futuro delle biblioteche speciali. Il confronto ha coinvolto l’Università di Torino, il Politecnico di Torino, la Biblioteca Hertziana di Firenze, l’AIB e il CoBiS.
La giornata di studio è iniziata con i saluti istituzionali del rettore, rappresentato da Enrico Pasini, Eugenio Pintore per la Regione Piemonte e Sandra Migliore per AIB, moderata da Elena Borgi (gruppo comunicazione CoBiS) e con l’introduzione di Gabriella Morabito (gruppo comunicazione del CoBiS) che ha ricordato la costituzione e le attività del coordinamento, nato nel 2008 per valorizzare le biblioteche speciali, in gran parte afferenti a Istituti culturali della provincia di Torino. La metodologia di lavoro assembleare organizzata in gruppi di lavoro tematici ha contribuito all’approfondimento dei linguaggi disciplinari e alla ricerca di contenuti legati alla comunicazione semantica di un ambiente molto ricco di dati.
Le relazioni hanno analizzato il valore della memoria storica e la necessità di innovazione tecnologica. Giuseppe Sergi (Università di Torino) ha affrontato il tema della logica disciplinare e i percorsi tematici a salvaguardia delle biblioteche speciali che rischiano di perdersi in una struttura organizzativa più grande. Jan Simane (Direttore della Biblioteca del Kunsthistoriches Institut di Firenze) ha sottolineato l’importanza delle biblioteche specializzate, perché i fondi speciali e le competenze hanno dimostrato di essere un presupposto fondamentale nell’era del collegamento globale. Per Paolo Messina (Direttore della Biblioteca Civica di Torino) il sistema bibliotecario è una rete di biblioteche e luoghi di servizio finalizzata ad evitare l’esclusione dalla conoscenza e dall’informazione che contribuisce ad apportare elementi di qualificazione urbanistica e sociale. I linked open data (LOD) secondo Federico Morando (Sistema bibliotecario, Politecnico di Torino) sono uno strumento per diffondere l’informazione, una tecnologia che permette nel Web di creare relazioni tra i dati e creare nuova conoscenza, potenzialità per i bibliotecari che fanno dell’accessibilità alla conoscenza la propria missione. Maurizio Vivarelli (Università di Torino) considera, i modelli di organizzazione delle informazioni documentarie, una prospettiva per il CoBiS. L’obiettivo è delineare il campo dello spazio documentario entro il quale si strutturano le biblioteche del CoBiS e esaminare delle ipotesi progettuali valide per l’insieme di queste biblioteche, identificare delle azioni concrete, la cui attuazione sia un investimento sui dati documentali.

Ha concluso Anna Maria Viotto (gruppo comunicazione del CoBiS) con la proposta del CoBiS di costruire un progetto di formazione che consenta alle biblioteche aderenti di verificare, valutare e analizzare come le nuove tecnologie possano essere una opportunità per l’utenza, le biblioteche e la professione bibliotecaria. Solo in un secondo momento si potrà analizzare l’utilizzo della tecnologia linked data e come, attraverso il web semantico, si riesca a connettere le informazioni, a renderle disponibili e le condivisibili in rete. Per le biblioteche del CoBiS il progetto può significare la valorizzazione e la comunicazione della cultura attraverso l’organizzazione degli strumenti linguistici.

Gabriella Morabito – Deputazione Subalpina di Storia Patria – gabriella.morabito(at)deputazionesubalpina.it

Anna Maria Viotto – Associazione Archivio Storico Olivetti – viotto(at)arcoliv.org