1 marzo 2018, Catania: Biblioteche per tutti, biblioteche di tutti!

Con questa parola d’ordine  si è aperta la giornata di studi organizzata dal Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania con la collaborazione di AIB Sicilia, NPL Sicilia e della Librineria. Una giornata un po’ insolita, nella sua organizzazione, che ha visto oltre cinquanta partecipanti tra studenti del DISUM, librai, bibliotecari, pediatri, operatori culturali.

Dopo la presentazione di un video relativo ad alcune biblioteche del territorio catanese, preparato dagli studenti di Biblioteconomia dell’Università di Catania, a conclusione del corso dell’anno accademico 2017-2018, si è tenuto un seminario a cura di Antonella Agnoli che nella doppia veste, di bibliotecaria e di amministratrice (è oggi assessore alla cultura del Comune di Lecce) ha messo in luce alcuni punti nodali della questione “biblioteche del sud”.

Intorno a un tema centrale, la mancanza di un luogo neutrale nel quale possa pienamente svilupparsi il senso civico, di appartenenza a una comunità e lo spirito di democrazia, si sono sviluppate le riflessioni, appassionate e competenti, di quanti sono intervenuti alla tavola rotonda, oltre a chi scrive: i sociologi Carlo Colloca e Teresa Consoli, docenti dell’Università di Catania, l’operatore culturale Ciccio Mannino, presidente di Officine Culturali, il bibliotecario Domenico Ciccarello, dell’Università di Palermo, la libraia Francesca Mignemi, oggi promotrice della cultura anche attraverso il progetto Nati per Leggere, la bibliotecaria Paola Cappè, presidentessa di AIB Sicilia.

Al dibattito hanno preso parte anche gli studenti catanesi che hanno messo in evidenza la mancanza dei servizi indispensabili nelle biblioteche di una città metropolitana: dai posti a sedere al wifi, dai libri tradizionali ai libri elettronici, agli orari di apertura.

La mattinata è stata densa e gli spunti di riflessione sono stati numerosi: tra questi si segnalano le riflessioni sull’architettura delle biblioteche che sembrano superate a favore di quelle legate alle biblioteche come spazi ibridi dove le persone vogliono stare per trascorrere del tempo, non solo legati alla presenza di libri; la necessità di sviluppare abilità nell’osservazione della società nella quale viviamo e di analizzare il sistema paese nella sua complessità; il rapporto tra benessere e attività culturali; l’esigenza delle persone di fare cose insieme e di divertirsi all’interno di spazi condivisi.

La mattinata si è chiusa con due proposte: da un lato quella di dar vita a una inchiesta sulle biblioteche catanesi, sulle loro criticità e sui punti di forza, sui pubblici delle biblioteche e sulle modalità con le quali essi interagiscono con le diverse  biblioteche della città, diverse per missione, contenuto, edifici, usabilità e quale che sia la loro funzione; dall’altro la predisposizione di un documento programmatico da sottoporre ai candidati sindaco alle prossime elezioni comunali, con il quale invitare i candidati stessi  alla riflessione su alcuni temi caldi: la ridefinizione del budget dedicato alle biblioteche, il rientro delle biblioteche di quartiere nelle competenze della Direzione Cultura, il reperimento di risorse per l’attivazione di servizi complementari e integrati, per arredare spazi per attività condivise (non solo di lettura), l’attivazione dell’Autobooks comunale in modo permanente e, a rotazione, nei quartieri della città, la creazione di un centro culturale grande, a vocazione integrata e inclusiva. E questo solo per cominciare!

La seconda parte della giornata si è svolta all’interno della Librineria, nel campo San Teodoro Liberato, a Librino, quartiere periferico catanese nel quale, all’interno della Club House della squadra di rugby “I briganti”, era nato nel 2004 un servizio sociale e culturale con lo scopo di creare un centro di aggregazione legato al libro e alla lettura per gli abitanti del quartiere. I libri infatti, con il loro potere di aggregazione, hanno sempre fatto da protagonisti in questa realtà che, nella notte del 10 gennaio 2018 è andata completamente distrutta da un incendio doloso. “Ama l’ovale, odia il razzismo” è la parte iniziale dello spot dei Briganti di Librino che, in quell’incendio hanno perso la biblioteca, i palloni, le maglie, i documenti dei giocatori, le attrezzature informatiche e le attrezzature mediche, i ricordi e i trofei della squadra. Ma l’associazione non si è piegata, la città ha risposto stringendosi intorno ai volontari e i gesti di solidarietà non si sono fatti attendere: dopo meno di due mesi un nuovo spazio è stato organizzato, più grande e più bello di prima e sarà inaugurato l’11 marzo, a due mesi esatti dal rogo.I partecipanti alla giornata di studio si sono riuniti quindi intorno ai tavoli della Librineria, in mezzo a scaffali, scatoli, materiali di vario tipo, per ragionare sui nuovi spazi, sui nuovi allestimenti, sull’organizzazione delle collezioni.  Non è semplice il lavoro che ci aspetta, ma nuove forze si stanno formando per contribuire allo sviluppo di una piccola realtà che può fare grandi cose per i bambini e i ragazzi del quartiere, offrendo un luogo di aggregazione, uno spazio per la lettura e lo studio, per il gioco e il divertimento.

Simona Inserra

Università di Catania

Simona.inserra@unict.it