La biblioteca della Villa dei Papiri a Ercolano: un progetto internazionale per la valorizzazione di un patrimonio unico

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

La biblioteca della Villa dei Papiri a Ercolano, sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., è l’unica biblioteca del mondo antico sopravvissuta intatta fino ai giorni nostri. (1) Il suo patrimonio di oltre 1800 papiri carbonizzati, in parte svolti, in parte tuttora chiusi, è conservato presso l’Officina dei Papiri Ercolanesi nella Biblioteca Nazionale di Napoli. Questi rotoli, che custodiscono opere per lo più greche, alcune latine, non trasmesse dalla tradizione medievale, versano in condizioni di estrema fragilità, che oggi spingono a elaborare approcci e interventi non invasivi mirati, da una parte, alla conservazione e alla tutela dei manufatti, dall’altra alla diffusione ad ampio raggio del patrimonio letterario e filosofico ivi contenuto.

Straordinari risultati si stanno raggiungendo in quest’ambito grazie ad attività di digitalizzazione, imaging avanzato e svolgimento virtuale curate da EduceLab https://educelab.engr.uky.edu/, un laboratorio dell’Università del Kentucky altamente specializzato nelle scienze per lo studio e la valorizzazione del patrimonio culturale. L’intento perseguito da EduceLab è duplice e abbraccia la doppia anima della collezione ercolanese, includendo sia i rotoli svolti, con l’obiettivo di migliorarne la leggibilità, sia il materiale tuttora non aperto, di cui ci si propone per la prima volta lo svolgimento virtuale e la lettura non invasiva del testo conservato al loro interno.

Quanto alla parte svolta della collezione, a partire dall’autunno 2022 ha preso avvio il progetto “The Digital Restoration of Herculaneum Papyri”, diretto da W. Brent Seales (Università del Kentucky) e finanziato della Andrew W. Mellon Foundation e del National Endowment for the Humanities, in collaborazione con l’Herculaneum Society e il Centro Internazionale per lo Studio dei Papiri Ercolanesi ‘Marcello Gigante’. Le attività sono svolte presso l’Officina dei Papiri Ercolanesi da un team locale composto da cinque giovani papirologi con esperienza della collezione (Marzia D’Angelo, Alessia Lavorante, Maria Chiara Robustelli, Claudio Vergara e Rossella Villa) sotto la supervisione della Prof.ssa Federica Nicolardi (Università di Napoli Federico II). Usufruendo di strumentazione tecnica all’avanguardia appositamente realizzata dagli ingegneri di EduceLab, e operando in stretta collaborazione con loro e con lo staff della Biblioteca, il team napoletano ha lavorato alla realizzazione di una nuova campagna fotografica dei papiri svolti, combinando la fotogrammetria con l’imaging multispettrale, una tecnica non invasiva capace di estrarre informazioni da immagini digitali acquisite in differenti regioni dello spettro elettromagnetico, come l’infrarosso (IR), oltre che il visibile (RGB). Il progetto ha permesso di realizzare, oltre a nuove immagini multispettrali 2D ad altissima risoluzione, anche i primi modelli 3D dei papiri, contribuendo notevolmente non solo all’incremento della leggibilità dei testi, ma anche a una consultazione da remoto, e quindi più sicura, della collezione: attraverso i modelli tridimensionali, infatti, è possibile maneggiare, ruotare e misurare virtualmente i frammenti, nonché individuare più facilmente il testo nascosto nelle pieghe del papiro, eliminando i rischi connessi alla consultazione fisica di questi fragili supporti al microscopio. In questa parte del progetto sono state realizzate, per la prima volta, anche immagini dei ‘cassetti’, che contengono rotoli e frammenti ancora chiusi, e digitalizzazioni dei negativi e delle fotografie analogiche storiche dei papiri ercolanesi conservati in Officina.

Ma le attività di EduceLab si sono rivolte anche alla parte della collezione composta da rotoli ancora chiusi. Lo scopo è mettere a punto una metodologia per lo svolgimento virtuale dei rotoli che consenta la lettura non invasiva del testo conservato al loro interno partendo da una scansione con la tecnica della micro-tomografia computerizzata a raggi X (micro-CT). Lo svolgimento virtuale, già applicato con successo dal team di Seales nel 2015 a un rotolo chiuso di En-Gedi, ha comportato ulteriori sfide per i rotoli carbonizzati di Ercolano, a causa della loro estrema compattezza, che rende l’identificazione delle ‘spire’ particolarmente complessa, e della composizione chimica dell’inchiostro con cui vennero scritti, che non consente l’immediata leggibilità del testo nelle micro-CT. In seguito a un’importante acquisizione del team americano, che ha dimostrato l’efficacia di modelli di machine learning per rivelare l’inchiostro nelle micro-CT di frammenti ercolanesi, nel marzo 2023 è stata lanciata la Vesuvius Challenge  https://scrollprize.org/, una competizione ideata da W.B. Seales, N. Friedman e D. Gross per risolvere la sfida dello svolgimento virtuale dei papiri ercolanesi, che ha reso i dati e i risultati preliminari disponibili all’intera comunità scientifica internazionale e, grazie al supporto di numerosi finanziatori privati, ha messo in palio premi fino a un totale di 1 milione di dollari. I progressi sono sorprendenti: nell’ottobre 2023 il team della Vesuvius Challenge, che comprende informatici e papirologi (tra cui i due italiani Gianluca Del Mastro e Federica Nicolardi), ha annunciato di aver individuato per la prima volta, in un rotolo ercolanese ancora chiuso conservato a Parigi presso l’Institut de France, significative porzioni di diverse colonne consecutive, riaffiorate dopo duemila anni https://www.nature.com/articles/d41586-023-03212-1>.

(1) Francesca Longo Auricchio, Giovanni Indelli, Giuliana Leone, Gianluca Del Mastro, La Villa dei Papiri. Una residenza antica e la sua biblioteca, Roma 2020.

Marzia D’Angelo

Università di Napoli Federico II

marzia.dangelo@unina.it