Information Literacy Day 2017. Quando l’informazione è per tutti: information literacy education nella biblioteca pubblica e nelle biblioteche della PA

Cittadini al centro nei lavori dedicati alle biblioteche di pubblica lettura e della PA dell’Information literacy day 2017. Il workshop si è aperto con una presentazione informale dei partecipanti, circa una quindicina, di provenienza principalmente dal mondo della biblioteca pubblica ma non solo. Lo scambio iniziale ha consentito di comprendere le attese rispetto all’incontro e di esplorare embrionalmente le esperienze già svolte, nell’ambito dell’educazione all’informazione, dai singoli bibliotecari presenti.
Il quadro complessivo delle esperienze esistenti era noto grazie ad una precedente indagine effettuata dal Gruppo di studio di AIB sull’IL e relativa alle azioni di IL messe in atto dalla biblioteca di pubblica lettura (Chiessi, 2016). L’analisi evidenziava la presenza delle scuole come destinatari della grande maggioranza (92,5%) degli interventi. Ciononostante il gruppo ha voluto lavorare tenendo presenti tutte le fasce d’età e quindi anche il pubblico adulto. Questo nel tentativo di realizzare l’ambizioso progetto di rendere la biblioteca pubblica presente nella vita dei cittadini – con laboratori e occasioni di apprendimento relative al mondo della ricerca e uso critico dell’informazione – dall’età scolastica fino all’età più matura.

Gli ambiti di più “tipica” applicazione dei percorsi di information literacy per gli adulti sono stati ribaditi nei temi dell’informazione sulla ricerca attiva di lavoro, sulla salute, sulla finanza famigliare, come pure dell’informazione di comunità, dei dati statistici e delle leggi. La documentazione di fonte pubblica è risultata in questo contesto fondamentale per poter accedere gratuitamente a informazione di grande qualità, come pure i servizi pubblici dell’amministrazione centrale e locale sono stati considerati dai presenti di interesse per creare percorsi utili a supportarne una fruizione consapevole. La digital literacy è infatti un ambito ovviamente connesso ai temi dell’information literacy, e trova nelle biblioteche pubbliche ampi spazi per la realizzazione di progetti.

Le partnership già attive in tanti contesti di biblioteche di pubblica lettura – grazie all’organizzazione di corsi e eventi in collaborazione con associazioni, gruppi di utenti, altre istituzioni pubbliche – è stata riconosciuta da tutti come un’enorme ricchezza per la crescita dei percorsi di information literacy. L’altra enorme ricchezza è rappresentata dalla presenza di bibliotecari convinti dell’urgenza di ideare e proporre momenti formativi sul mondo dell’informazione.

Il gruppo ha poi deciso di lavorare per declinare più dettagliatamente i punti di forza e di debolezza, i rischi e le opportunità nell’intraprendere percorsi di information literacy nelle biblioteche pubbliche.

Oltre agli aspetti già citati, tra i punti di forza delle biblioteche pubbliche nel proporre corsi di educazione all’informazione si sono individuati la grande capillarità che contraddistingue la presenza delle biblioteche pubbliche su tutto il territorio, il fatto che la biblioteca possa contare – per proporre queste nuove iniziative – su un’utenza già esistente, la buona reputazione di cui gode la biblioteca, le competenze già esistenti tra i bibliotecari, derivanti da buone pratiche che già sono state realizzate.

I punti di debolezza sono stati individuati invece nel calo delle risorse, sia di personale che documentarie. Questo influenza negativamente la possibilità di dedicare personale a una nuova progettualità e a svolgere corsi o laboratori, come pure impedisce di sviluppare adeguatamente la collezione di saggistica che in una situazione di tagli finisce per “competere” con la fiction, ma che è essenziale per offrire adeguati momenti di confronto con l’informazione.
L’aggiornamento professionale limitato, in parte conseguenza del calo di risorse, è un altro punto problematico, mentre alcuni hanno segnalato anche una carenza nella formazione.
Tra le altre considerazioni sono emerse riserve sul clima lavorativo interno alla biblioteca, che – se non adeguato allo sviluppo di nuovi progetti – tende a schiacciare chi si prodiga per innovare, come pure il rischio che sia invece la mancanza di figure di leader a rendere difficile il cambiamento.

Le opportunità e i vantaggi per la biblioteca pubblica nel proporre corsi di information literacy sono stati individuati dal gruppo nella possibilità di ampliare il proprio pubblico, allargando le partnership e raggiungendo nuovi pubblici, anche grazie alle concrete proposte del Manifesto che il Gruppo IL ha elaborato per immaginare contenuti e modi delle azioni didattiche (AIB. Gruppo di studio sull’IL, 2016).
L’adesione ad un tema, quello dell’information literacy, che ha una dimensione sovranazionale, consente di migliorare le possibilità di fare advocacy, come pure di proporre progetti, anche connessi alla digital literacy, di comprensibile attualità e quindi adatti ad azioni di fund raising.

I rischi sono stati letti nella possibilità di non avere una grande partecipazione di pubblico nella fascia d’età degli adulti, mentre la fiducia è molto maggiore con riferimento alla fascia d’età scolastica.
A rischio è pure la capacità di mantenere il governo delle iniziative quando organizzate in partnership, evitando quindi di diventare la “sede che ospita” un’iniziativa, ma sapendo esprimere direttamente, nei vari ambiti, la professionalità di una specifica competenza rispetto alle informazioni e ai documenti. Il rischio da evitare nel rapporto con altri enti della pubblica amministrazione è anche quello di creare sovrapposizioni con iniziative simili.
Da ultimo si teme la mancanza di capacità di inserire i percorsi di educazione all’informazione nell’offerta e programmazione stabile della biblioteca pubblica, come avviene per tanti altri laboratori.

In conclusione, pur non essendo ovviamente possibile – in un tempo breve come quello dedicato al laboratorio – una vera sintesi tra opinioni e posizioni differenti, la dimensione del fare e dello sperimentare in questo campo così strategico per il futuro delle biblioteche ha trovato nel gruppo di lavoro un ampio sostegno.

AIB. Gruppo di studio sull’IL (2016), Manifesto per l’information literacy

Chiessi, Sara (2016), Information literacy: formare nuove competenze nelle biblioteche pubbliche


Laura Ballestra, Sara Chiessi