Un’esperienza austriaca: Bibliotheken in der Cloud a Linz

Uno dei modi di dire diffusi nel linguaggio quotidiano è “essere con la testa fra le nuvole”.  Espressione comune anche in altre lingue europee, per esempio “the head in the clouds” in inglese o “tête en l’air” in francese. In ambito germanofono si  parla invece di uccellini: letteralmente vivere nella terra del cucù (“im Wolkenkuckucksheim leben“).

E “Wolkenkuckucksheim: Bibliotheken in der Cloud” è stato il titolo del 33° Congresso organizzato dalla VÖB, VOVereinigung Österreichischer Bibliothekarinnen und Bibliothekare (Federazione delle bibliotecarie e dei bibliotecari austriaci], dal BVÖ, Büchereiverband Österreichs (Associazione delle biblioteche austriache) e dalla Biblioteca Universitaria di Linz, tenutosi nella città sul Danubio dal 12 al 15 settembre 2017 al quale ho avuto modo di partecipare.

Naturalmente di argomenti “fuori dalla realtà” non si è trattato, anzi le numerose sessioni  (più di 50 in tre giorni) vertevano su concreti argomenti e più che di nuvole aristofanee si è parlato di un moderno cloud. All’Università Joseph Kepler che ha fatto da cornice all’evento si sono alternati relatori provenienti da Austria, Germania e anche dalla provincia di Bolzano per affrontare temi quali:

  • il ruolo delle biblioteche nella ricerca e nell’insegnamento;
  • lo sviluppo delle risorse umane e dell’organizzazione come esigenze prioritarie per le biblioteche proiettate verso il futuro;
  • l’impatto dello sviluppo tecnologico sulla società dell’informazione;
  • le biblioteche tra contesti politici ed economici;
  • i compiti tradizionali ed i nuovi servizi;
  • la biblioteca come “terzo luogo”.

Tra le sessioni seguite una ha riguardato l‘Information Literacy (in tedesco  Informationskompetenz) sviluppata in ambito accademico e che dovrebbe diventare pratica abituale in tutti i tipi di servizi. L’accento è stato posto soprattutto su come e con quali strumenti motivare le persone, un percorso che deve necessariamente passare dalle biblioteche. Interessante la tesi dei relatori Michaela Zemanek, Fabian Franke e Gary Seitz (provenienti delle biblioteche dell’Università di Vienna, Bamberg e Berna) che propendono per una formazione ed educazione all’informazione consapevole che parta in primis dai docenti, per poi arrivare tramite queste figure di riferimento anche agli studenti.

Altro intervento significativo è stato quello tenuto da Johannes Andresen, direttore della Biblioteca Provinciale “Dr. Friedriche Tessmann” di Bolzano, che ha illustrato l’attività di digitalizzazione avviata già da una decina di anni e l’importanza della cooperazione e delle reti di alleanze e di progetti sviluppati tra vari partner, non esclusivamente in ambito bibliotecario, delle province di Trento e Bolzano.

Infine, sempre in tema di digitalizzazione e nell’ambito della sessione BAM (Biblioteche, Archivi, Musei) “Digitalizzare perché” sono stati portati esempi e pratiche dalle varie istituzioni presenti, tra cui il portale “Bavarikon” dedicato all’arte, alla cultura e agli studi regionali e presentato da Klaus Kempf, direttore della Biblioteca nazionale di Monaco di Baviera.

Il breve soggiorno austriaco si è concluso con la visita alla “Oberösterreichische Landesbibliothek” (Biblioteca Provinciale dell’Alta Austria) una biblioteca pubblica situata in un edificio dall’architettura particolare di stile razionalista. Possiede circa 500.000 documenti tra libri, giornali e riviste, Cd e Dvd quasi interamente accessibili al prestito, accanto ad una ricca documentazione storica e di conservazione e alle collezioni digitali. In conclusione mi fa piacere rivolgere un particolare ringraziamento a Irene Demetz e Marion Gamper per la loro compagnia e il supporto linguistico.


Claudia Dalla Zotta, Biblioteca comunale di Trento. dallazotta[AT]aib.it