Europrogettazione per le biblioteche: una guida alle risorse disponibili

Uno dei punti deboli dei professionisti dei beni culturali,   bibliotecari, archivisti, ricercatori ma anche dirigenti  e funzionari amministrativi, è rappresentato dalle limitate esperienze di partecipazione ai progetti previsti da bandi europei. Non è problema insuperabile ma è  necessario applicarsi con costanza e, come si dice in gergo “tenere d’occhio la rete”! Per migliorare le capacità in questo campo specifico  la Sezione  Campania dell’AIB e la Cooperativa  San Bonaventura onlus hanno organizzato un corso sul tema Europrogettazione per le biblioteche e il territorio, svoltosi in Napoli, San Lorenzo Maggiore,  Biblioteca Fra Landolfo Caracciolo,  il 2 ed il 9 marzo u.s.

Il  percorso formativo non ha preteso, naturalmente, di essere esaustivo. Si è piuttosto voluto  enfatizzare l’importanza della  promozione del patrimonio posseduto, attraverso la partecipazione attiva dei professionisti del settore, ai programmi di finanziamento e le capacità di navigazione per individuare opportunità di progettazione e cooperazione presenti nel settore delle biblioteche, degli archivi e in ambito di promozione territoriale e museale.

Le lezioni sono state impostate per fornire gli strumenti più adatti ad una lettura ragionata dei bandi e per una consapevole selezione delle opportunità di progettazione, sulla base delle possibilità offerte in sede di gestione diretta (fondi tematici/settoriali) ed indiretta a (fondi strutturali), imparando soprattutto a  riconoscere le priorità strategiche e a rispondere efficacemente alle politiche dell’Unione Europea, tenendo conto degli obiettivi perseguiti dai  programmi di finanziamento.

In particolare si è partiti dalla constatazione che uno dei punti deboli dei professionisti del settore in materia di Europrogettazione, si riscontra nella terminologia impiegata dalle Call, spesso molto specifica, intrisa di parole chiave a cui prestare attenzione e in lingua inglese. Agevolare la ricerca nelle piattaforme dedicate alla pubblicazione delle Call, con particolare riguardo alle “misure”, puntando ad analizzare il linguaggio e ad individuare l’intervento più idoneo alla Istituzione e al patrimonio che essa conserva, rappresenta una chiave di volta: in questo modo un’idea si trasforma in un progetto reale e in risultati concreti per il bibliotecario, l’archivista, il funzionario e, conseguentemente, per l’Istituto e per l’utente finale.

Il programma del corso ha previsto incontri blended, della durata di 25 ore alternando ore in presenza a e-learning su piattaforma dedicata, con simulazione di progetto  ed il corso si è concluso con la realizzazione di un project work. Lezioni e attività sono stati affidati a due docenti Gianluca Orlando e Valeria Caliendo entrambi esperti nella programmazione, progettazione, gestione e rendicontazione di progetti da Fondi Strutturali. Particolare interesse ha destato la soluzione blended, un percorso di apprendimento, come suggerisce il termine anglosassone “miscelato”, che ha incluso cioè l’utilizzo integrato di diversi formati e tipologie didattiche, anche nelle lingue comunitarie con momenti di approfondimento ed indagine, quali:

  • redazione di un progetto in risposta a un bando reale;
  • contesto normativo della Programmazione UE 2014-2020;
  • metodologia di reperimento bandi, Call;
  • informazioni utili alla elaborazione di una idea progettuale;
  • ciclo e stesura di un progetto;
  • costruzione della partnership e relativa leadership;
  • project management;
  • piano di Comunicazione;
  • quadro economico;

Con questo tipo di approccio didattico che si rivolge all’autoapprendimento e apprendimento collaborativo,  basati sull’interazione sincrona, in presenza o a distanza, il corso ha cercato di valorizzare i punti di forza della formazione in presenza e le specificità della formazione a distanza, in particolare della formazione in rete.

Quali le ricadute che questo tipo di intervento formativo potrà avere? Sinteticamente si possono evidenziare alcuni punti significativi emersi:

  • l’analisi dei risultati delle azioni progettuali che, guardando a quanto fatto con gli ultimi POR-FESR 2007-2013, favorisca una gestione dei finanziamenti ottenuti che punti sull’innovazione del prodotto generato;
  • il sostegno alla creazione di una continuità professionale sul territorio con ricadute a medio termine nel settore dell’occupazione e dei servizi in generale;
  • l’importanza delle figure professionali trasversali pronte a fare dell’interdisciplinarietà un punto di forza;
  • l’enfasi sulle conoscenze tecniche e tecnologiche.

L’ulteriore approfondimento e valorizzazione di questi elementi potrà sostenere lo sviluppo del settore delle biblioteche e dei beni culturali in tutta la Regione ed avere effetti positivi sull’incontro domanda-offerta di lavoro altamente qualificata. L’AIB percorrerà con determinazione questa via.

Maria Senatore Polisetti

maria.senatore@libero.it