I servizi della biblioteca pubblica. Crescere in biblioteca. Un seminario dell’AIB Sicilia a Catania.

In una sontuosa chiesa sconsacrata nel cuore del barocco catanese, San Francesco Borgia, di proprietà oggi della Regione Siciliana, sede di frequenti mostre ed eventi culturali, il 30 gennaio u.s. si è svolto il seminario I servizi della biblioteca pubblica. Crescere in biblioteca, interessante e proficuo momento di approfondimento su tematiche sempre care ai bibliotecari di ogni età e provenienza.

Il seminario è stato preceduto da un’assemblea di AIB Sicilia condotta dalla presidentessa Paola Cappè, alla presenza di numerosi bibliotecari siciliani, dalla responsabile della Sezione per i Beni Bibliografici e Archivistici della Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Catania, Ida Buttitta, che ha poi chiuso il seminario, da volontari NPL e da studenti di Biblioteconomia del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania che per la prima volta si sono accostati al mondo dell’associazionismo bibliotecario, restando favorevolmente colpiti dall’entusiasmo e dalla passione dei bibliotecari siciliani intervenuti. Numerosi bibliotecari, referenti provinciali o responsabili di specifici progetti, hanno preso la parola e portato un resoconto degli ultimi mesi di attività e delle prospettive per l’anno a venire.

Il seminario, dopo i saluti e l’accoglienza da parte di Maria Grazia Patanè, Soprintendente per i beni culturali e ambientali di Catania, dirigente della Biblioteca regionale Universitaria di Catania prima dell’attuale incarico, è  stato incentrato sui servizi della biblioteca pubblica, con approfondimenti ampi relativi ai servizi per ragazzi. Due sono stati gli ospiti invitati a riflettere sul tema dell’incontro, Milena Tancredi e Francesca Cadeddu, entrambe componenti del Comitato Esecutivo Nazionale dell’AIB.

Milena Tancredi, che è anche nella Commissione nazionale Biblioteche pubbliche e servizi per ragazzi, ha riferito sulle attività della Commissione e ha condiviso con i partecipanti alcune riflessioni sul questo tipo di servizio bibliotecario, portando anche numerosi esempi e immagini di attività realizzate da biblioteche italiane e straniere che attuano bene la loro missione sul territorio.

Nel suo contributo ha dato molto spazio all’importanza degli arredi delle sale dedicate a bambini e ragazzi, ai progetti di promozione della lettura, alla rilevanza della composizione delle raccolte librarie, tradizionali e non solo, al ruolo dei giochi in biblioteca. La sua esperienza di bibliotecaria per ragazzi e di componente della Commissione nazionale le ha consentito di riferire, professionalmente e appassionatamente, di numerose esperienze di valorizzazione e della costruzione di reti di biblioteche e bibliotecari per ragazzi, in particolar modo nella realtà pugliese. Non è mancato, naturalmente, un riferimento ai progetti Nati per Leggere per i quali molte energie si stanno spendendo negli ultimi anni proprio nelle biblioteche siciliane.

L’intervento, a seguire di Francesca Cadeddu, dell’Osservatorio Lavoro e professione e molto attiva nell’ambito delle biblioteche carcerarie,   si è incentrato sui temi della qualità dei servizi e della riconoscibilità della professione portati, nel recente passato, all’attenzione anche su  organi di stampa nazionali. La necessità di rafforzare la qualificazione e l’identità professionale dei bibliotecari al fine di migliorare continuamente i servizi al pubblico è emersa con forza, anche perché la realtà bibliotecaria siciliana è oggi in una grave situazione di stallo: non si assume personale nelle biblioteche orami da numerosi anni, non si affidano servizi tramite outsourcing, si aprono le porte delle biblioteche a volontari e a operatori del servizio sociale anche in assenza di bibliotecari qualificati.

Uno spazio specifico  è stato dedicato alle biblioteche carcerarie e al rinnovato protocollo d’intesa siglato tra AIB, Dipartimento Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e dall’ANCI per il quinquennio 2017-2021. Il protocollo, ha spiegato Cadeddu, nasce dall’esigenza di rafforzare il collegamento tra le biblioteche degli istituti penitenziari e le biblioteche del territorio e assume a proprio fondamento le Linee guida per i servizi bibliotecari ai detenuti redatte dall’IFLA

Come sempre succede in queste occasioni la platea è stata estremamente attenta:  le questioni affrontate sono state tante e hanno toccato profondamente i presenti che credono nel proprio lavoro e nelle peculiarità della  professione. È emersa,  quindi,  l’esigenza di dare risposta alle domande sempre più frequenti di aggiornamento professionale da parte della sezione regionale dell’AIB, insieme alla necessità di rimettere in moto, anche e soprattutto a livello regionale, adeguate politiche della formazione, tornando a ragionare su adeguati profili d’inquadramento e retributivi.

 

Simona Inserra

Simona.inserra@unict.it