International Games Day 2016: restituzioni e riflessioni (parte 2: il caso Veneto)

Il caso Veneto

Tra le 60 biblioteche italiane che hanno aderito quest’anno all’International Games Day @your library, ben 13 erano del Veneto, (regione seconda solo alla Lombardia per numero di adesioni), consolidandosi una delle regioni più reattive a questo tipo di iniziative, come dimostrato anche già dalle passate edizioni: la biblioteca trevigiana di Arcade, ad esempio, è stata una delle prime biblioteche italiane ad aderire anche prima del 2014, introducendo i videogiochi ed i giochi da tavolo in biblioteca già dal 2009.

Il boom di adesioni di quest’anno da parte delle biblioteche venete è stato sicuramente aiutato dalla partecipazione all’interno del gruppo di lavoro informale di IGD Italia anche di un componente padovano, che ha iniziato a promuovere l’iniziativa con semplici riunioni ed incontri tra le biblioteche della zona. Questa è un’informazione molto significativa perché fa emergere quanto l’ostacolo principale dell’introduzione dei giochi in biblioteca non è tanto legata al poco interesse, mancanza di fondi, personale o spazi bensì dalla mancanza di un’opportuna e minima formazione dei bibliotecari sul tema. Nei brevi incontri, infatti, i bibliotecari hanno avuto modo di toccare con mano l’opportunità e la fattibilità di introdurre nuovi media in biblioteca (che siano giochi da tavolo, o videogames) coinvolgendo attivamente gli utenti, nonché attirandone di nuovi senza grandi sforzi.

La conferma che l’iniziativa in Veneto, (ma generalmente anche nelle altre regioni), è stata molto apprezzata la si ha dal fatto oggettivo che quasi tutte le biblioteche che hanno aderito all’International Games Day @your library hanno continuato a proporre attività ludiche in biblioteca, nelle forme più svariate: dall’introduzione di appuntamenti fissi con giochi in scatola dedicati ai bambini, a pomeriggi dove poter giocare liberamente; dalle aperture straordinarie serali, a giornate intere dedicate al gioco. Ogni biblioteca poi ha adattato i progetti in base alla propria realtà e risorse disponibili: alcune si sono attrezzate con degli scaffali e angoli dedicati ai giochi da tavolo, (dai board games moderni, agli intramontabili come gli scacchi, la dama, i Lego, ecc.), disponibili per l’utilizzo in struttura ed eventualmente anche prestabili; altre realtà invece si sono attivate per l’utilizzo anche di videogiochi, addirittura con l’ausilio di maxischermi per rendere più coinvolgenti i momenti di gioco.

Altro punto importante è il forte engagement delle realtà locali nei vari progetti ludici in biblioteca: dalla nascita di nuovi gruppi di volontari che si sono creati appositamente per supportare gli eventi, al coinvolgimento di associazioni o gruppi già esistenti (es.: gruppi scout, associazioni giovanili, associazioni ludiche, ecc.), riuscendo a portare nuovi supporti e competenze che vanno ad affiancare e a supportare i bibliotecari, nonché dando un ulteriore esempio di come la biblioteca possa essere un luogo di aggregazione, socializzazione, crescita, confronto costruttivo e creativo.

L’IGD per alcune biblioteche è stato inoltre un ottimo pretesto per mettersi in discussione favorendo nuove collaborazioni e progetti anche ambiziosi facendo rete tra varie istituzioni. Per citarne solo qualche esempio: in alcuni comuni, biblioteche ed istituti comprensivi scolastici, nonché le sezioni territoriali dell’Unicef, si sono messi in rete per portare i giochi all’interno delle scuole e promuovere la cultura del gioco partendo dal “diritto al gioco del bambino”, coinvolgendo prima gli insegnanti e bibliotecari in sessioni di formazione, e poi i ragazzi con sessioni di gioco in classe; altro esempio, invece, è l’inizio di progetti dove verranno coinvolti all’interno delle sessioni di gioco organizzate in biblioteca, persone con disabilità o problematiche particolare, per favorirne l’integrazione e l’inclusione.


di Daniele Brunello per IGD Italia <igd.italy[AT]gmail.com>