Leggere, studiare, crescere: promuovere la lettura a scuola. L’edizione campana del corso AIB per docenti

Dal 2017 l’Associazione Italiana Biblioteche ha intrapreso il percorso per giungere al riconoscimento di ente formatore da parte del MIUR ed erogare formazione destinata al corpo docente, ai sensi della Direttiva Giannini n. 170/2016. Il percorso terminerà dopo tre anni consecutivi di corsi organizzati dall’AIB,  riconosciuti dal MIUR e  depositati nel catalogo on line della piattaforma SOFIA, Sistema Operativo per la Formazione e le Iniziative di Aggiornamento dei docenti. AIB ha avviato la prima tranche di tali iniziative formative attraverso due corsi in modalità blended learning, riconosciuti dal MIUR: Information Literacy: insegnanti in azione (Toscana, Piemonte, Friuli, Veneto) e Leggere, studiare, crescere: promuovere la lettura a scuola (Abruzzo, Campania, Marche, Calabria).

Quest’ultimo offre  agli insegnanti una panoramica della produzione editoriale per bambini e ragazzi e ridefinisce strategie educative attraverso promozione e inserimento della lettura nei programmi scolastici anche con l’uso degli strumenti del Web 2.0. Le lezioni si sono svolte il 21, 22 e 26 febbraio 2018, presso l’Istituto Comprensivo Michelangelo Augusto di Napoli, partner della Sezione regionale AIB nell’iniziativa. Hanno aderito 18 insegnanti provenienti dalle scuole primarie e secondarie di primo grado del territorio campano che hanno utilizzato il bonus della carta docente per l’acquisto del corso, ai quali si sono aggiunti 15 bibliotecari, dopo la decisione di aprire le iscrizioni anche al personale non docente. E’ stata condotta una campagna di promozione del corso presso gli istituti scolastici campani attraverso i canali di informazione AIB (sito web e newsletter) e con l’incontro di presentazione dell’iniziativa ai docenti, svoltosi a Napoli il  7 dicembre 2017, con Patrizia Lùperi, Chiara Esposito, Dirigente Scolastico dell’I.C. “M. Augusto” e chi scrive in veste di tutor. Il corso, della durata di 30 ore, prevede 12 ore di lezioni frontali tenute da Giuseppe Bartorilla, responsabile della Biblioteca dei Ragazzi del Comune di Rozzano (MI) e da Patrizia Lùperi, coordinatore del progetto e co-coordinatore dell’Osservatorio Formazione AIB, cui si aggiungono 18 ore di formazione a distanza sulla piattaforma Edmodo, in corso di svolgimento. Edmodo è una piattaforma di e-learning sociale usata da insegnanti, studenti e genitori, un ambiente interattivo che riproduce una classe virtuale in cui si svolgono attività didattiche, si assegnano quiz e sondaggi, ci si scambia appunti e informazioni, si  postano commenti.

Una settimana prima dell’inizio delle lezioni agli iscritti è stato somministrato un questionario sulle competenze digitali per testare il livello di conoscenza dei più diffusi strumenti del Web 2.0 utilizzati per lo scambio di risorse o per la didattica on line (Padlet, Edmodo, Google Drive, Dropbox), e la dimestichezza con la comunicazione attraverso i social network e con metodologie e-learning. Sono state poste domande sui browser utilizzati e sulle strategie di ricerca delle informazioni adottate in rete.  L’analisi delle risposte è stata utile per valutare l’esperienza dei corsisti con la rete, definendo azioni finalizzate all’erogazione di contenuti didattici e project works in base al livello di competenze digitali possedute. I risultati hanno evidenziato una limitata propensione degli insegnanti alla consultazione delle iniziative formative presenti nel catalogo on line della piattaforma SOFIA e la limitata conoscenza di OPAC e MetaOPAC, spesso confusi con i cataloghi editoriali on line.

Nel corso dei primi due incontri Giuseppe Bartorilla ha trattato il tema della letteratura per l’infanzia e l’adolescenza con la presentazione di diversi generi letterari ed opere di tendenza fra gli adolescenti (silent book,  fumetti, albi illustrati,  romanzi distopici,  sick lit). Sono state indagate le nuove frontiere della lettura che si apre a modalità di fruizione quali  e-book e e-reader e le possibilità offerte dal digitale per l’interazione tra utenti/lettori: crossmedialità, social network, blog. L’interesse per questi temi ha portato i docenti a lavorare su bibliografie tematiche su Padlet, piattaforma per insegnanti e studenti e ad aprire un blog per sperimentare uno strumento interattivo che comunichi il piacere per la lettura.

Successivamente Patrizia Lùperi ha sottolineato come le biblioteche scolastiche siano luoghi per l’apprendimento permanente degli studenti e del cittadino, spazi per formarsi ed (in)formarsi  in cui il bibliotecario funge da mediatore nello sviluppo di una cittadinanza attiva attraverso l’acquisizione di competenze legate all’information literacy. Ci si è poi dedicati a tecniche e strategie di ricerca nel web legate a concetti quali il browsing, il searching o l’effetto serendipity, fornendo informazioni sui principali cataloghi, portali e repository documentali consultabili on line, facendo attenzione al problema delle licenze digitali.

L’aspetto interessante del percorso di formazione deriva dall’interazione tra professionalità diverse. Bibliotecari e docenti sono entrambi educatori ma è dalla condivisione di esperienze eterogenee che nascono nuovi saperi. Le  connessioni che si generano anche a distanza sono punto di partenza per lo sviluppo di processi di apprendimento cooperativo, ramificazioni dell’albero della conoscenza descritti da Lévy secondo i tre principi fondamentali: «Nessuno sa tutto, ognuno sa qualcosa, la totalità del sapere risiede nell’umanità»[1]. Nuovi scenari si intravedono nei percorsi progettati per formare i docenti all’uso di metodologie didattiche e  di competenze digitali. Gli insegnanti sono poco inclini all’utilizzo delle tecnologie rispetto ai bibliotecari ma questi hanno sicuramente molto da imparare nelle tecniche pedagogiche e nelle metodologie per l’apprendimento attivo con l’uso di specifiche piattaforme digitali.

Si attende la fine dei percorsi formativi delle altre regioni, per la cui buona riuscita si sono impegnati dirigenti scolastici, presidenti di sezione e associati nel ruolo di formatori o tutor, per trarre le conclusioni su quest’esperienza di collaborazione tra AIB e MIUR, tenendo sempre presente che l’obiettivo AIB è ottenere il riconoscimento di ente accreditato per l’erogazione di formazione certificata. Per questo l’associazione ha presentato nel settembre u.s., per il secondo anno consecutivo, domanda al MIUR per il riconoscimento di entrambe le iniziative formative rivolte al personale scolastico, da organizzare in almeno tre regioni e da realizzarsi nel corso dell’anno scolastico successivo. Hanno aderito al progetto Umbria e Sicilia ma, visto l’alto interesse mostrato dagli insegnanti campani, non è escluso che, anche in Campania si riesca a realizzare un corso sull’Information Literacy. Resta ancora molto lavoro da fare ma il traguardo dell’accreditamento dell’offerta formativa per AIB, cui potranno partecipare altre regioni, nuovi docenti e giovani e-tutor, è a portata di mano.

[1] Pierre Lévy, L’intelligenza collettiva: per un’antropologia del cyberspazio, traduzione di M. Colò e D. Feroldi. Milano: Feltrinelli, 2002, p. 211.

Manuela De Noia, membro Osservatorio Formazione AIB

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