Sulla strada della certificazione: l’AIB partecipa al progetto MIUR

Da alcuni anni stiamo assistendo alla nascita di corsi, seminari e convegni che garantiscono un numero altissimo di crediti formativi in ambito professionale e sono sempre di più le home page delle associazioni di categoria che propongono un portfolio ricco, pieno di esperienze educative in presenza e a distanza, anche in grado di riparare eventuali debiti formativi, accumulati negli anni precedenti. Poche informazioni invece possiamo avere sulla validità e sulla certificazione di queste esperienze che spesso il socio si trova, suo malgrado, a dover frequentare per accumulare ben 50 crediti in tre anni, che è lo standard di riferimento per gli ordini professionali legati alle professioni scientifiche. In questo contesto, i corsi a distanza hanno chiaramente maggiori possibilità di essere frequentati e possono offrire una valida alternativa per quei professionisti che devono risparmiare tempo, annullando le problematiche relative a eventuali spostamenti in altre sedi per frequentare un seminario. Rimane però da capire quale tipologia di didattica a distanza viene applicata, quali strumenti vengono messi in atto, quali figure sono impiegate (docenti, tutor, facilitatori?), quali competenze vengono effettivamente apprese. La valutazione della qualità di questo tipo di formazione resta una questione problematica per molteplici ragioni, prime fra tutte la disputa ancora aperta sullo stesso significato di qualità di intervento formativo, con tutto ciò che esso implica: efficacia didattica, impatto sociale e professionale, ritorno d’investimento. Il problema può giungere a soluzione adottando un’ottica sistemica, integrando i due livelli complementari: quello degli elementi che concorrono a definire un processo di formazione online (aspetti formativi, logistici, tecnologici, benefici attesi) e quello che caratterizza la specificità dei diversi contesti di intervento, così ben differenziati soprattutto in ambito delle professioni ordinistiche ma non altrettanto delineati nelle associazioni professionali non organizzate, all’interno delle quali si giocherà la grande scommessa sia della formazione per tutta la vita che di quella a distanza.

Per questo motivo l’AIB ha deciso di iniziare la lunga strada verso l’accreditamento della propria offerta formativa, di natura non formale e informale e ha deciso di presentare al MIUR due corsi per ottenere il riconoscimento formale, depositandoli sulla piattaforma ministeriale, dedicata proprio alla qualificazione e al riconoscimento dei corsi, inaugurata nell’estate dello scorso anno. Questo portale ha costituito il primo passo verso l’attivazione di un nuovo sistema, che si pone l’obiettivo di innalzare la qualità della formazione nel mondo scolastico, come previsto dalla nuova direttiva Giannini n 170/2016, che prevede la realizzazione di progetti formativi d’intesa con enti ed istituzioni esterni, soprattutto per attività legate all’acquisizione di competenze digitali e linguistiche. Infatti, una volta completata la fase di accreditamento/qualificazione, gli enti potranno pubblicare direttamente, a partire da novembre 2017, la propria offerta formativa direttamente sul sito del MIUR e i corsi riconosciuti verranno resi disponibili sul sito ministeriale  dedicato alla Formazione continua dei docenti.

Con questa premessa e dopo un lungo lavoro di coordinamento tra regioni, presidenti regionale e formatori, sono state depositate 2 domande di riconoscimento corsi, promossi e organizzati dall’AIB, per le quali, una volta riconosciuti dal MIUR, i docenti potranno usufruire del bonus per la formazione per pagare la quota d’iscrizione. Le proposte formative sono state collocate nella Piattaforma MIUR alla fine di settembre e si è appena avviata la lunga proceduta di validazione da parte del Comitato scientifico.

Le proposte presentate

Alla prima proposta  riguardante il corso “INFORMATION LITERACY: INSEGNANTI IN AZIONE”,  hanno aderito 4 regioni: Toscana, Piemonte, Friuli, Veneto e sono state sottoscritte 5 convenzioni con le scuole, con un relativo elenco di circa 90 docenti interessati. Questa parte ha rappresentato la maggiore difficoltà nell’attività di redazione del piano di lavoro, in quanto sono stati i dirigenti stessi che con un anno di anticipo (ricordiamo che i corsi si svolgeranno il prossimo anno scolastico) hanno dovuti indicare non solamente il nome dei docenti interessati, ma anche  la scuola di servizio e la titolarità dell’insegnamento.

Al secondo progetto formativo, legato al corso “LEGGERE, STUDIARE, CRESCERE: PROMUOVERE LA LETTURA A SCUOLA”,  hanno aderito 4 regioni: Abruzzo, Campania, Marche, Calabria e sono state sottoscritte 4 convenzioni con 4 Istituti scolastici di diverso ordine e grado, con un totale di 80 docenti con indicazione della sede di servizio e titolarità.

Le presenti due proposte formative dell’AIB sono quindi in attesa di essere esaminate dal Comitato tecnico e se, riconosciute, si trasformeranno in corsi modulari veri e propri e saranno presenti sul Portale MIUR. Il modello didattico adottato prevede sempre una giornata in presenza, nelle varie scuole indicate nel progetto e la restante parte a distanza,  obbligatoriamente sulla piattaforma ministeriale, sviluppando una cultura di tipo partecipativo che si pone l’obiettivo di creare diversi ambienti di apprendimento, all’interno dei quali i corsisti potranno  dare e ricevere il loro contributo personale e collettivo. Se le nostre proposte verranno accettate, ci troveremo davanti ad un obiettivo arduo: da una parte pianificare due corsi nazionali composti da moduli differenziati a seconda del  tipo di scuola e  contemporaneamente aprire numerose comunità di apprendimento, relative alla parte a distanza, che svilupperanno autonomamente i loro spazi di affinità e condivisione. Anche i nostri professionisti coinvolti nei diversi moduli, che diventeranno formatori e tutor di docenti, daranno il loro fondamentale contributo allo sviluppo di questa rete formativa che potrà successivamente essere indirizzata verso i nostri soci,  con le offerte formative depositate, questa volta, sulla nostra piattaforma Aibformazione.

Dopo 3 anni di riconoscimento corsi, potremo chiedere direttamente il riconoscimento MIUR per l’associazione stessa che finalmente sarà in grado di fornire un catalogo formativo “certificato”, in linea con le richieste, sempre più insistenti, dei soci.

patrizia luperiPatrizia Luperi – Osservatorio formazione AIB – luperi(at)aib.it