Il 23 maggio si è tenuto il quinto incontro del ciclo “Parliamone in Biblioteca AIB”, organizzato in collaborazione con AIB Lazio e dedicato, questa volta, alla presentazione del volume di Paola Castellucci Carte del nuovo mondo: banche dati e open access con gli interventi di Chiara Faggiolani e Alberto Petrucciani.
Con questo lavoro l’autrice, docente presso La Sapienza-Università di Roma di Documentazione e Teoria e Storia dell’Informazione, ha condotto una vera e propria “esplorazione” sulla rotta tracciata dall’ informazione nel mondo delle banche dati e dell’Open Access, un mondo in cui spesso i bibliotecari diventano “cartografi” in grado di indirizzare gli utenti nella ricerca delle informazioni
Il volume contestualizza, anche dal punto di vista storico, nascita e sviluppo prima delle banche dati, poi dell’Open Access, indagando sulle valenze economiche di questi strumenti, sulle regole d’utilizzo, sulla trasparenza e sull’accessibilità all’informazione. Articolato in cinque parti: un prologo, tre capitoli centrali e un epilogo, pone grande rilievo ai luoghi della ricerca in cui gli strumenti di accesso all’informazione si sono sviluppati. Colpiscono in particolare due vicende:
- quella dell’ archivio ellettronico ArXiv creato, a partire dal 1991, presso i Los Alamos National Laboratory dal fisico Paul Ginsparg assieme ai suoi collaboratori e studenti. Un archivio di preprint sui domini della fisica, della matematica, dell’informatica e di molte altre discipline;
- quella di MEDLINE, Medical Literature Analysis and Retrieval System Online, anche noto come MEDLARS Online, il grande database biomedico. Sviluppato dalla National Library of Medicine di Bethesda, Maryland e disponibile come banca dati dal 1971 (ma continuatore di altri e più antichi strumenti di ricerca bibliografica nel settore), ricco oggi di ben 26 milioni di record, tra il 1996 ed il 1997 ne è stata resa disponibile una versione web a libero accesso, PubMed, con una cerimonia pubblica cui presenziò l’allora vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore, dando un grande segnale per la garanzia dell’accesso ad informazioni vitali.
Nel commentare il lavoro Chiara Faggiolani e Alberto Petrucciani hanno sottolineato, da un lato, come esso sia caratterizzato da una narrazione in grado di collegare luoghi fisici, azioni e personalità; dall’altro come le particolarità dei luoghi di nascita americani dell’Open Access ne abbiano forse favorito lo sviluppo.
Anche sulla base dei risultati ottenuti con questi strumenti è possibile affermare che il cammino dalle banche dati all’Open Access ha ulteriormente incrementato i progressi della ricerca scientifica e permesso ai bibliotecari di occupare un ruolo importante come mediatori della conoscenza.
Paola Castellucci, Carte del nuovo mondo: banche dati e open access. Bologna: Il Mulino, 2017.
Paola Maddaluno
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