Il progetto Library world tour

La biblioteca è per tutti e ovunque.

In Europa, in Asia, in Africa, in America, le biblioteche insieme con i loro bibliotecari sono da secoli, direi da sempre, i luoghi del sapere: un luogo dove poter ritrovare la nostra storia, il nostro sapere dal quale usciamo sempre con un piccolo tassello di esperienza in più. Purtroppo non sempre si riconosce a questi luoghi la loro reale funzione educativa e culturale e non sempre il loro ruolo sociale è riconosciuto nonostante ne sia oggettivamente appurata l’importanza. Ma, in queste situazioni, sono proprio i bibliotecari, coloro che ne curano le collezioni e i preziosi tesori conservati dentro ciascuno biblioteca, che in maniera molto coraggiosa si prodigano affinché questi valori, talvolta offuscati, escano fuori dalle mura della biblioteca e arrivino indistintamente a tutti. Sì, perché le biblioteche sono di tutti! Personalmente, ho sempre sognato di poter un giorno viaggiare e conoscere tutti questi bibliotecari ma, non potendolo fare per molti motivi, ho deciso comunque di andare a trovarli attraverso un viaggio virtuale tra le biblioteche del mondo, magari tramite un’intervista e un articolo che però porti in sé la “voce” di ciascuno di loro. E’ così che ho realizzato un progetto “ad hoc”

Il progetto Library World Tour nasce nel 2017 (anche se ancora all’ora non si chiamava proprio così) con una prima intervista ad un collega e amico che ha contribuito in modo decisivo con le sue attività e con i suoi scritti alla biblioteconomia contemporanea, come R.David Lankes. Come è noto Lankes è il direttore della Scuola di scienze dell’informazione presso l’università del South Carolina e autore di due rivoluzionari testi sull’attività di biblioteche e bibliotecari: L’Atlante della biblioteconomia moderna (2011, pubblicato in italiano da Editrice Bibliografica nel 2014) e The new librarianship field guide (Mit Press, 2016). La sua esperienza mi colpì in maniera così forte che mi diede lo stimolo per “ascoltare” altre esperienze utilizzando sempre il metodo dell’intervista, a mio avviso una forma rapida e immediata ma che altresì dà la possibilità di cogliere varie sfumature del personaggio e della storia professionale che lo lega al mondo delle biblioteche e non solo. Così cominciai a contattare altre e altri bibliotecari che sin dall’inizio, hanno sempre mostrato grande disponibilità nei miei confronti, pur non essendoci mai incontrati, a dimostrazione del fatto che a volte (anche se di rado!) basta poco per creare rete e far nascere una collaborazione professionale, senza inutili passaggi burocratici. Ad oggi il progetto, che nel frattempo ha ottenuto anche il patrocinio di AIB Umbria (Associazione Italiana Biblioteche) e la collaborazione di Insula europea, che ne pubblica ogni articolo, conta oltre 30 interviste provenienti da ogni parte del mondo ed inseriti all’ interno del mio e-portfolio  dove è possibile accedere, in modalità open access, ai singoli articoli; inoltre, una mappa interattiva, guida il visitatore “viaggiando” per l’intero pianeta.

Con mia soddisfazione, nel luglio scorso la sezione Formazione di IFLA (IFLA Section Education and Training) ha riconosciuto questa mappa come uno strumento di condivisione e formazione. Periodicamente, analizzando le risposte alle varie interviste, estraggo dei dati circa l’analisi dei temi affrontati (main topics) o circa la copertura nel territorio (geographic coverage). La lettura di questi risultati mi ha permesso di valutare le somiglianze piuttosto che le differenze nell’affrontare alcuni temi legati maggiormente all’utilizzo degli strumenti digitali (specie dopo l’avvento della pandemia del COVID 19) o al riconoscimento della professione e, non ultimo, il problema della formazione continua. Indipendentemente dalla capacità di un certo paese e soprattutto dalla base dalla quale partiva già prima della pandemia, si può affermare che l’azione dei bibliotecari in tutto il mondo è stata significativa e le azioni intraprese a favore di questi temi sono state eccezionali e segneranno decisamente una svolta per il prossimo futuro.

Ho sempre pensato che cosa sarà questo progetto “domani” quando finirò le interviste: innanzitutto una sorta di album pieno di esperienze, idee e progetti di bibliotecari e bibliotecarie che con la loro passione, in ogni parte del mondo, si impegnano ad essere promotori della lettura, dispensatori di informazioni, lettori per bambini e adulti, educatori, docenti e amministratori di istituti e biblioteche e ognuno con il loro ruolo contribuirà sempre ad arricchire la propria comunità e, come in un motto della past president dell’ALA, Loida Garcia Febo, a renderle forti. Ogni voce ci racconta di un modo diverso ed eterogeneo ma in fondo unito da un’unica grande passione. Ma oltre alla passione c’è anche tanta professionalità: per essere un bibliotecario necessitano competenze specifiche ed una preparazione accademica adeguata. Inoltre, in un mondo che cambia e specie dopo l’esperienza drammatica del Covid 19, il digitale in tutte le sue forme (strumenti e modalità) hanno dato una sferzata non indifferente ad una rivoluzione digitale ormai in atto da anni e che adesso potrebbe, con la consapevolezza di quanto accaduto e di quanto abbiamo tutti imparato, consolidarsi anche dentro le biblioteche. Ecco perché c’è bisogno che il bibliotecario acquisisca nuove competenze e si adegui ad un processo nuovo e nell’innovazione altamente funzionale e adeguato con le nuove piazze del sapere. Ciascuna voce di questo viaggio ci sta dimostrando come questo processo sia in atto in tutto il mondo, sia nelle zone che già erano attrezzate sia in altri luoghi dove si sta pensando alla risistemazione degli spazi in funzione dell’erogazione di servizi che più che nuovi vanno definiti evoluti. Non esiste una biblioteca 2.0. La biblioteca 2.0 è semplicemente una biblioteca che si è adeguata ai nuovi tempi!

Sarebbe bello tra dieci anni rileggere tutte queste esperienze e capire, in una sorta di report statistico, cosa è successo e quali cambiamenti o trasformazioni sono avvenute. Inoltre, rimane tra gli scopi principali, quello di “provocare” la riflessione nell’”ascolto” (ovvero la lettura) di altre esperienze al di là del nostro paese, sperando che modelli talvolta differenti da quelli ai quali siamo abituati, possano essere motivo di incitamento a fare meglio, a sperimentare nuove pratiche e a farci crescere come professionisti il cui lavoro è senza dubbio fondamentale per le nostre comunità.

Ringrazio e ringrazierò tutti coloro che hanno sostenuto in maniera diretta e anche indiretta questo progetto perché è grazie a loro che possiamo vedere e capire cosa vuol dire fare il lavoro più bello del mondo, quello del bibliotecario.

Mario Coffa, bibliotecario, archivista

mario.coffa@aib.it


Insula europea è una rivista culturale online. Nata per accompagnare il “Premio Insula europea” (Perugia 2009), concorso letterario transnazionale rivolto a tutti i cittadini dell’Unione europea sotto i 35 anni (tra i vincitori lo scrittore rumeno Adrian Chivu), la pagina si è trasformata nel corso degli anni in un blog e successivamente in rivista.

e-portfolio di Mario Coffa, https://mariocoffa.wixsite.com/e-portfolio/library-world-tour

Mappa interativa, https://umap.openstreetmap.fr/it/map/library-world-tour_616951#3/25.72/30.41

Loida Garcia-Febo è una bibliotecaria statunitense-portoricana. Dal 2013 al 2017 ha fatto parte del consiglio di amministrazione della Federazione Internazionale delle Associazioni Bibliotecarie (IFLA), ed è stato membro del comitato esecutivo dell’American Library Association (ALA) e President of the American Library Association per il biennio 2018-2019.