A Catania un laboratorio teorico-pratico sulle legature storiche occidentali

 

Tra il 24 e il 26 luglio 2018, a Catania, nella Biblioteca della Società di Storia Patria per la Sicilia Orientale, sede da alcuni anni di numerose attività dell’AIB Sicilia, si è svolto il seminario di aggiornamento professionale promosso dalla sezione siciliana dell’AIB e intitolato Laboratorio teorico-pratico sulle legature storiche occidentali: storia e manifattura.

Il corso, a cura di Simona Inserra, formatasi, tra l’altro, alla Scuola Europea di Conservazione e Restauro del Libro di Spoleto ed  oggi ricercatrice di Archivistica, Bibliografia e Biblioteconomia del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, è stato suddiviso in una parte teorica e in alcune ore di lavoro pratico; ha visto la partecipazione di studenti universitari, bibliotecari provenienti da più parti d’Italia e di giovani studiosi del settore  provenienti anche da università estere. Per supportare  la comprensione degli argomenti trattati e aiutare i partecipanti nelle attività pratiche, sono state presenti due facilitatrici, Francesca Aiello e Francesca Mignemi.

Obiettivo principale del laboratorio è stato lo studio dell’evoluzione della struttura fisica del libro dall’età medievale all’età moderna, con analisi di una parte della vasta letteratura scientifica e osservazione diretta di numerosi esemplari provenienti dal fondo antico della Biblioteca ospitante.

Sono stati analizzati, nelle ore dedicate alle lezioni teoriche, i contributi di alcuni fra i più grandi studiosi del settore, tra cui Roger Powell, Christopher Clarkson e Nicholas Pickwoad, ai quali molto si deve per l’approccio allo studio delle informazioni materiali presenti nelle legature storiche, fonti di informazioni insostituibili sulla storia del libro come manufatto.

Partendo dalla definizione di legatura, ampio spazio è stato dato allo studio delle varie tipologie storiche, alla nomenclatura, agli strumenti di lavoro del legatore, anche attraverso l’osservazione di miniature, silografie e incisioni dei secoli scorsi, nelle quali erano rappresentati i luoghi e le fasi caratterizzanti la professione del legatore. Il gruppo ha così potuto cogliere le differenze esistenti fra legature antiche, prodotte e utilizzate nel corso del XV e XVI secolo per manoscritti, incunaboli e cinquecentine, caratterizzate, oltre che dai materiali costituitivi della coperta, da decorazioni metalliche, borchie, cantonali e fermagli; legature moderne, utilizzate dalla fine del XVI secolo e fino al XIX, con carte di guardia decorate (silografate, marmorizzate, goffrate in oro o argento), impressioni in oro e indicazione di autore e titolo sul dorso; legature recenti, dei secoli XX e XXI, di restauro se impiegate su libri antichi, spesso flosce in pergamena, ma anche rigide con piatti in cartone e coperta in tela.

La spiegazione degli elementi caratterizzanti le diverse tipologia di legatura è stata accompagnata dalla visione di esemplari della biblioteca, ma sono stati molto utili anche alcuni repertori online, come quelli della Bayerische Staatsbibliothek, della British Library sulle legature europee (sec. XV-XX), la raccolta delle legature con impressioni a secco (sec. XII-XVIII) della Bibliothèque Sainte-Geneviève  e quella della Staatsbibliothek  di Berlino. I partecipanti al corso hanno così potuto osservare esemplari prodotti in diversi paesi d’Europa caratterizzati da vari tipi di legature: legature rigide in piena pelle o pergamena oppure in mezza pelle o pergamena; legature flosce, realizzate in pergamena o con cartoncino, molto comuni tra la fine del XVII e l’inizio del XIX secolo.

Durante tutto lo svolgimento del corso, i partecipanti hanno manipolato esemplari di ogni tipologia discussa durante le ore di lezione teorica, a partire dalle cinquecentine e fino a libri del XIX secolo con legature coeve o di restauro. L’analisi delle legature storiche e dei prototipi forniti dalla docente ha permesso inoltre di riconoscere i sistemi di cucitura utilizzati nelle legature a partire dal medioevo: cucitura a catenella, con nervo singolo, nervo doppio e fettuccia, in spago, in pelle allumata o in pergamena, in fettuccia di cotone.

Apprese le nozioni teoriche basilari, tutti i partecipanti sono stati invitati a cimentarsi nella creazione di due prototipi: una legatura floscia in cartoncino decorato con cucitura a catenella, nella quale i fascicoli sono stati cuciti senza uso di supporti, e una legatura con nervi in spago. Infine, una parte del tempo è stata dedicata alla realizzazione di capitelli con struttura semplice e supporto in spago.

Alla fine della terza giornata, ogni partecipante è stato invitato a cimentarsi nella descrizione di una legatura, facendo riferimento a uno degli esemplari contenuti nel fondo antico della Biblioteca. Nella scheda catalografica, oltre alle indicazioni bibliografiche, è stato richiesto di descrivere la legatura indicando i materiali della coperta e dei supporti, la tipologia di cucitura (con indicazione del numero dei supporti); la  datazione della fattura indicando e descrivendo  eventuali rifacimenti o restauri.

In conclusione il corso ha rappresentato una preziosa occasione di accrescimento professionale e culturale, nonché motivo di confronto e di scambio di informazioni tra i presenti. L’abbondante bibliografia fornita a supporto delle lezioni teoriche e delle ore di pratica svolte, può essere considerata una preziosa guida nel percorso di studi individuale di ogni partecipante al corso.

 

Debora Di Pietro

Studentessa di Storia dell’arte e beni culturali, DISUM, Università degli studi di Catania

Simona Inserra

Università di Catania, DISUM, Università degli studi di Catania