Un biblio-blog per la biblioteca di Spinea

“Letto&Detto” si ispira a “7 de Saber”, una raccolta di interviste pubblicate nel blog creato dalla collega Esther Suriñach ad autori ed autrici ospiti dei gruppi di lettura del
Servizio Biblioteche del Dipartimento di Girona (Barcellona/Catalogna). L’obiettivo di “Letto&Detto” è semplice: stimolare l’interesse per la lettura di chi non frequenta o frequenta poco libri e biblioteche, tramite la pubblicazione d’interviste a personaggi del mondo dell’arte, della scrittura, della musica, del giornalismo e della cultura in generale, che si prestano a ricoprire il ruolo di “catalizzatori culturali”. Siamo convinti, infatti, che l’uso corretto della parola ci renda più liberi e che la capacità di esprimerci derivi dalla conoscenza e dall’interpretazione della parola altrui, in particolare degli artisti, dei poeti, degli scrittori. A partire da maggio fino ad oggi il blog ha registrato circa novemila contatti e sono oltre quaranta i personaggi che hanno accettato di farsi intervistare. Tra i giornalisti abbiamo coinvolto Maria Cuffaro e Milva Andriolli di Rai3, Alessandra Chini dell’ANSA, Edoardo Pittalis de «Il Gazzettino»; tra gli attori ricordiamo Natalino Balasso, Ubaldo Pantani, Carlo & Giorgio, Renato Cecchetto, Moni Ovadia; gli scrittori Laura Walter, Guido Sgardoli, Catena Fiorello, Simona Vinci, Ugo Barbàra; i musicisti Lino Patruno, Gualtiero Bertelli, Goran Kuzminac, Roy Paci; i fumettisti e vignettisti Laura Scarpa, Cinzia Poli, Stelio Fenzo.
L’intervista, articolata su dieci domande, si suddivide in tre parti. Dopo un cappello biografico, la prima parte è dedicata alla presentazione dell’intervistato: «Perché hai scelto il lavoro/mestiere che fai?»; «Qual è l’aggettivo che meglio definisce la tua attività?». La seconda parte si focalizza sulla biblioteca (il primo ricordo, come definirla, cosa piace di più della biblioteca). È interessante osservare quanto le prime letture e le prime esperienze in biblioteca siano comuni ai più e per chi legge è quindi piacevole potersi riconoscere negli aneddoti che vengono evocati. La condivisione delle emozioni che derivano dalla lettura evidentemente contribuisce a ridurre le distanze e a stemperare le diversità. Una delle domande che stimola le risposte più ricche di coinvolgimento emozionale è la numero 4: «Come definiresti la biblioteca?» e alcune le abbiamo inserite nella sezione “Citazioni” del blog. L’ultima parte dell’intervista è riservata più nello specifico alla promozione della lettura con la richiesta di suggerire alcuni titoli soprattutto ai giovani chiedendo: «Quale è stato il primo libro che hai letto? Quale libro ti ha lasciato un ricordo speciale? Quale libro consiglieresti a un giovane
lettore? Leggere fa bene? E perché?». Attingendo a queste risposte, all’inizio dell’estate abbiamo stilato una lista di consigli per la lettura ricavandone un’interessante ed eterogenea bibliografia. L’intervista si chiude con: «A quale altra domanda avresti voluto rispondere?» e qui le risposte sono spesso le più divertenti. Moni Ovadia, per esempio, l’ha definita “da Marzullo” ma poi la domanda se l’è fatta e si è risposto con la profondità che gli è propria. Natalino Balasso, altrettanto profondamente, si chiede invece quando preparare il buffet (!).
I link ai siti e alle pagine dedicate alle attività degli intervistati contribuiscono a rendere “Letto&Detto” un metablog che consente di accedere ad una pluralità di contenuti. Scopriamo così biografie e bibliografie, appuntamenti letterari, calendari concertistici e teatrali, mostre, gallerie fotografiche, performances artistiche, recensioni, articoli, inchieste e approfondimenti giornalistici. In futuro il blog sarà implementato con pagine che, parallelamente alle interviste, ci auguriamo riusciranno ad offrire ulteriori spunti di riflessione, di ricerca o di mero stimolo della curiosità nei confronti della lettura e delle biblioteche. Un’idea è quella di raccogliere delle brevi schede che raccontino esperienze di promozione della lettura di altre realtà. Ma “Letto&Detto” si prefigge soprattutto di invogliare a frequentare la biblioteca e di stimolare la lettura e non necessariamente solo di libri di carta. A questo proposito ci piace ricordare la risposta che lo scrittore Ugo Barbàra ha dato alla decima domanda: «A quale altra domanda avresti voluto rispondere?» «E-book o carta? Entrambi, perché l’incipit di “Cent’anni di solitudine” o la chiusa de “Il giovane Holden” fanno innamorare sia che siano scritti su carta, su un tablet, su un muro o incisi sul legno».
marino.marini@biblioteca-spinea.it