LibriLiberi

Un ipotetico collegamento metageografico vedrebbe legati da un sottile filo rosso tre località diverse e distanti chilometri: Baltimora-Madrid-Altamura. Che sia più semplice figurarsi le prime due città, immaginando contesti ed echi di culture lontane, non c’è dubbio; la terza può lasciare perplessi e disorientati, l’accostamento può sembrare un ironico azzardo, eppure succede che in questo paese del Sud Italia, rinomato per il pane esportato in tutto il mondo e per una manciata di fortunati ritrovamenti fossili, si apra una libreria.
Dalla mappa mondiale che ci eravamo prefigurati inizialmente, proviamo a restringere il campo d’osservazione e ad analizzare il contesto di questa impresa senza dubbio eroica (la retorica della resistenza culturale in tempi di crisi non è mai troppa). All’inizio del 2013 è stato pubblicato un rapporto 1, a cura dell’Osservatorio culturale regionale POP – PanOpticonPuglia – che argomenta e analizza cifre relative al settore editoriale pugliese confrontandole con quelle nazionali.
Riportiamo di seguito alcuni dati indicativi: «Secondo uno studio Eurobarometer della Commissione Europea svoltosi nel 2007, la percentuale dei lettori sul totale degli abitanti in Italia è più bassa della media UE: il nostro Paese figura al 20° posto nella classifica dei 27 dell’Unione. […] Se in Italia si legge meno rispetto al resto d’Europa, all’interno del Paese ci sono sperequazioni ancora più evidenti. (p. 14) La Puglia figura fra le regioni con gli indici più bassi sia per quanto riguarda la lettura che per il numero di libri posseduti per famiglia (ben il 15,3% delle famiglie pugliesi non possiede libri in casa). (p. 16)».
Una catastrofica discesa che in apparenza sembra non conoscere rimedio.
Continuiamo a zoomare ulteriormente: Altamura, via Maggio 1648 n.32/a. Nello spazio che era della libreria indipendente Club Silencio 2, a febbraio di quest’anno, si è avviato un progetto, LibriLiberi, in continuità con la precedente attività e in connessione ideale e sentimentale con altre realtà, Baltimora e Madrid appunto.
La notizia dell’apertura di una nuova libreria, per quanto felice, non è di per sé interessante né giustifica quel rapporto sensazionalistico con altri mondi; importante però è l’analisi dei fattori di contesto in cui questa nuova libreria nasce. Altamura è un paese di più di 70 000 abitanti in provincia di Bari in cui, non molto diversamente da altri comuni del Sud, il tentativo reiterato di aprire delle librerie conosce sempre lo stesso tragico epilogo. Le ragioni della chiusura non sono più interessanti di quelle di insistenti, nuove aperture, ogni volta che una libreria si inaugura si ha l’impressione di aver finalmente indovinato la formula della sopravvivenza (l’aggiunta di un bar, l’inserimento di articoli di cancelleria, l’organizzazione di eventi più o meno spettacolari…) e ogni volta che una libreria chiude la frase amara che l’accompagna è sempre la stessa: «i libri non danno pane», ragione per cui la conversione da libreria a panificio non è cosa rara da queste parti.
Non è forse il luogo adatto per dire quello che il Club Silencio è stato per molti ragazzi altamurani abituati a fare 45 km per trovare un libro o semplicemente uno spazio di condivisione: per anni quella libreria è stata una fucina di idee, di progetti e visioni comuni, un luogo di sperimentazione e di confronto dove si sono sedimentate esperienze e saldati rapporti fraterni, è stata la prima vera libreria che le nuove generazioni hanno conosciuto a casa propria. La decisione di chiudere è stata dolorosa ma inevitabile, l’idea di rinascere in altra forma è stata casuale e sorprendente.
L’estate scorsa è stato pubblicato un articolo che raccontava dell’esistenza a Baltimora e Madrid di librerie gratuite che si reggono sul sostegno di volontari e attraverso donazioni; per una serie di circostanze fortuite, alcuni di noi futuri soci fondatori di LibriLiberi ci un angolo della libreria ci siamo ritrovati a leggerlo e a rifletterci autonomamente.
L’idea è sembrata a tutti geniale ma irrealizzabile, almeno fino a quando Leonardo Patella, proprietario dei locali del Club Silencio, ha deciso di mettere a disposizione spazio e tempo per questa possibilità rinnovata. Così quello spazio, che nel frattempo era diventato punto di riferimento per gli amanti del libro e della lettura, luogo di socializzazione e circolazione delle idee, è rinato in questa nuova forma e, ogni giorno, ad accogliere frequentatori e passanti curiosi e quasi sempre stupiti ci sono diversi volontari che sistemano negli scaffali – organizzati per argomento: romanzi,
saggi, poesia, viaggi, cucina, noir, musica, cinema; ma anche scaffali dedicati all’integrazione: enciclopedie, dizionari, grammatiche, romanzi in lingua originale; o agli studenti: manuali tecnici e dizionari – le continue donazioni di libri, registrano nuovi sostenitori (una delle forme di sostegno è la sottoscrizione volontaria 3, non obbligatoria di una tessera associativa annuale dal costo di 15 euro). Case editrici, altre librerie, le stesse biblioteche, lettori forti o potenziali possono donare i libri in giacenza, quelli invenduti, quelli non più aperti o mai più chiusi, libri dimenticati o imparati a memoria. In quasi 3 mesi di attività, gli scaffali sono stati attraversati da circa 2000 volumi donati (tutti i libri che escono dalla libreria recano sul frontespizio un timbro con il logo dell’associazione culturale e la farse “Questo libro è un dono”), un flusso di parole inarrestabile che modifica continuamente le posizioni, invita a tornare per trovare nuovi titoli, autori sconosciuti, classici dimenticati. Il tentativo è quello di rifondare un sistema di relazioni alternativo basato sulla condivisione e su un ripensamento dell’idea del “guadagno”; il dono inverte la logica liberista del profitto, è un gesto semplice spiazzante e inattuale, dunque decisamente rivoluzionario. Siamo convinti, infatti, che regalare libri sia un gesto urgente e necessario perché incrina in modo significativo il sistema imponente della legge del mercato: il debito è la sintesi del rapporto sbilanciato tra il dare e l’avere che appare in tutta la lucida ferocia di un sistema al collasso. Il momento attuale è paradossalmente propizio perché rende evidente a tutti che il modello economico dominante fondato sull’utile non è più funzionale. Ci interessa ribaltare i termini di analisi e pensarci non tragicamente indebitati con una finanza fuori controllo, ma felicemente debitori di ogni pensiero che reclama di essere aperto, squadernato, divulgato, attraversato da occhi e mani, riflesso, discusso, introiettato.
La nostra ambizione è di porci a fianco alle librerie tradizionali e non in competizione, creare una rete di scambio, ricambio ed espansione tra librai editori e lettori. Più libri circolano più benefici se ne traggono, ma bisogna cominciare a scardinare un modello consolidato di rapporti di forza violenti in cui le librerie indipendenti e i piccoli editori restano schiacciati dalle catene e dai grandi gruppi non godendo di benefici né di tutele. La rete è simbolicamente diversa dalla catena, i nodi che si possono venire a creare sono molteplici, rizomatici e non verticali. LibriLiberi è il tentativo di ripensare lo spazio della condivisione in termini appunto di espansione, secondo una semantica dell’accoglienza, intendendo lo spazio come una disposizione all’ampiezza, senza sacrificare vetrine all’esposizione dei titoli in classifica.
Un pensiero attraversato è una traversata nello spazio, la necessità di condividere un luogo e lasciare un segno sullo scaffale che si riempie di altre tracce e passaggi di fogli.

gemmabianca.adesso@gmail.com
alexandria27@libero.it
clara.patella@gmail.com


1 POP. Osservatorio Culturale Puglia, Il mondo del libro in Puglia. Rapporto 2012, Stilo Editrice, Bari 2013. L’indagine a cura del POP è disponibile gratuitamente nelle librerie pugliesi, contattando la casa editrice Stilo o lo si può scaricare direttamente dal sito http://www.poppuglia.it/rapporto-2012.html
2 Verso ottobre 2012 Clara Patella, titolare della libreria Club Silencio, insieme agli altri soci della casa editrice che ha aperto da più di 3 anni, CaratteriMobili, decide di aprire una libreria indipendente a Bari, libreria Zaum/interno4, trovandosi così a dover chiudere quel luogo, punto di riferimento e di aggregazione per il territorio per più di 5 anni.
3 In meno di 2 mesi il numero dei sostenitori è arrivato a circa 150. La difficoltà maggiore si incontra spesso nel far capire agli adulti la portata educativa di questa iniziativa; i giovani aderiscono senza alcuna riserva e con entusiasmo. Nella pagina “sostenitori” del sito
internet http://www.librerialibrilberi.it il dato (soci sostenitori e editori) è in continuo aggiornamento.