Notizie dalle biblioteche aquilane a tre anni dal terremoto

A L’Aquila le biblioteche riprendono respiro, dopo l’asfissia che le ha soffocate sotto le macerie del 6 aprile 2009. Certo, niente è più come prima. Sono pochi i casi di biblioteche funzionanti nelle sedi originarie, e si fa presto a farne il conto.
È il caso dell’Università nelle sedi di Scienze e Medicina a Coppito, che già dall’ottobre 2009 hanno potuto riaprire in condizioni logistiche e di servizio “analoghe” a quelle precedenti. Le Biblioteche di Ingegneria ed Economia, nonché quelle di Lettere e Scienze della formazione ancora oggi si trovano in sedi provvisorie, dove hanno trasferito a più riprese gran parte delle loro collezioni.
A breve si prevede il rientro in sede per la Biblioteca del Polo Roio, i cui lavori di ristrutturazione si avviano a conclusione, e per la Biblioteca del Polo Centro che offrirà, in una zona centrale della città, una sala lettura nella nuova sede della Facoltà di Lettere che sarà inaugurata a giorni. La nuova Facoltà era stata progettata prima del sisma, e non prevedeva locali per la Biblioteca, che sarebbe rimasta nella vicinissima e centralissima sede dell’antico Palazzo Camponeschi, facilmente raggiungibile a piedi in pochi minuti da studenti e docenti.
I libri rimarranno dunque nel deposito del nucleo industriale di Bazzano, frazione dell’Aquila, e saranno portati a  richiesta in Facoltà. Anche la biblioteca dell’Accademia di Belle Arti e la Biblioteca Benedetto Croce della Regione Abruzzo, non lontane l’una dall’altra, dopo i lavori di ristrutturazione hanno potuto riaprire già da tempo.
Ma la più attesa e desiderata è stata la riapertura della Biblioteca Provinciale Salvatore Tommasi, dal 1848 riferimento culturale e identitario fondamentale per la città. La Tommasiana è stata sempre, per gli aquilani, “la Biblioteca”, ubicata all’interno dell’antico Palazzo del Convitto, nel cuore della città… e in senso non solo topografico.
Oggi si trova nel nucleo industriale di Bazzano, frazione dell’Aquila, vicino all’Archivio di Stato, alla Deputazione di Storia Patria, e alla Facoltà di Lettere che presto tornerà nel centro cittadino. Per il nuovo allestimento all’interno
di un capannone industriale adattato all’uso, ha ricevuto il contributo finanziario della Fondazione Telecom Italia, e la collaborazione scientifica e operativa del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che insieme al personale della Biblioteca ha provveduto al recupero e alla ricollocazione del patrimonio librario appartenente alle sezioni maggiormente consultate. Molti i volumi ancora imballati negli scatoloni non ancora disponibili. Numerose le presentazioni e gli incontri culturali in Biblioteca, assai frequentati nonostante la distanza dal territorio cittadino. La Biblioteca ospita la Mediateca regionale “Giovanni Tantillo” dell’Istituto cinematografico “La lanterna magica” che ha perduto la propria sede, e con questa collabora attivamente nell’organizzazione di incontri culturali.
Anche l’Archivio di Stato con la sua Biblioteca ha trovato spazio nella sede di Bazzano, all’interno di un capannone industriale adattato rapidissimamente allo scopo. Grazie all’intervento del Ministero per i Beni e le attività culturali, è stato il primo a ritrovare una sede pienamente funzionale, sia dal punto di vista della conservazione, sia da quello della fruibilità.
L’Archivio ospita nei suoi locali anche le collezioni della Biblioteca “A. L. Antinori” della Deputazione di storia patria, la cui sede si trovava nei locali attigui alla Basilica di Collemaggio, fortemente danneggiati dal sisma. Anche l’Archivio diocesano del Palazzo arcivescovile è stato recuperato e messo in sicurezza nei locali della Parrocchia di San Pio X del quartiere Torrione, dove sono state allestite scaffalature adeguate che lo rendono in gran parte consultabile.
L’Archivio notarile distrettuale dell’Aquila che si trovava al piano terra di Palazzo Margherita, sede del Comune dell’Aquila, oggi si trova nel Complesso Strinella ’88, disponibile alla consultazione. Tra le biblioteche civiche
L’ingresso della Biblioteca Provinciale Salvatore Tommasi nel Nucleo industriale a Bazzano, frazione dell’Aquila
anche la Biblioteca del Conservatorio “Alfredo Casella”, che ha perduto la sede di Palazzo Gaglioffi nel centro storico,
dal dicembre 2009 si è insediata in un MUSP (Modulo ad Uso Scolastico Provvisorio) del quartiere Acquasanta.
Alla Biblioteca, inclusa nei locali del Conservatorio, più di recente si è aggiunta La Paper Concert Hall, un auditorium
noto anche come L’Aquila Temporary Concert Hall (LTCH) per la possibilità di essere smontato e ricostruito altrove,
progettato dall’architetto giapponese Shigeru Ban e donato alla città dal governo giapponese.
Aveva sede in un palazzo del centro storico anche la Biblioteca delle donne “Melusine”. Già aderente alla rete bibliografica italiana di genere femminile Lilith, oggi è ospitata dal centro AIED nel quartiere Torrione, e di recente
ha aderito a SBN. Così anche la Biblioteca della Sezione aquilana del Club Alpino Italiano (CAI), che attraverso SBN renderà ricercabili sul territorio nazionale i 3.500 libri della propria collezione. Originariamente collocata in un antico palazzo del centro, la sede temporanea del CAI si trova oggi nel piazzale di un centro commerciale. Il Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea (MUSPAC) a L’Aquila si trovava in pieno centro, in via Paganica, nel bel palazzo Baroncelli Cappa, dove insieme alle opere esposte disponeva di una multimediateca. Oggi il MUSPAC è il primo museo riaperto a L’Aquila, in Piazza d’Arti, nella periferia occidentale della città, e oltre alle opere esposte dispone anche di una biblioteca dedicata all’arte, alla comunicazione e alle arti visive in genere. In Piazza d’Arti c’è anche la Bibliocasa, biblioteca nata dopo il terremoto, che in collaborazione con altre associazioni risponde alle istanze di socializzazione e cultura enfatizzate dallo spaesamento e dispersione generati dal sisma. Dispone di un Bibliobus, e propone numerose e interessanti iniziative culturali. Per la Biblioteca del WWF L’Aquila, che aveva sede in una scuola cittadina e possedeva 12.000 volumi sui temi ecologici e ambientali, si sta cercando una sede che consenta di riattivarla e riprendere le numerose iniziative didattiche e informative sull’ambiente. Nell’attesa, è stata inserita dall’AIB regionale nella rete PERLA, la rete delle biblioteche per ragazzi creata nel 2009 nel cratere sismico. Tra quelle ecclesiastiche, soltanto la Biblioteca “Carlo Confalonieri” dell’Arcidiocesi dell’Aquila ha trovato una collocazione provvisoria ed offre orari di servizio regolari. Le altre sono consultabili su appuntamento. Quella di San Giuliano presso il convento stesso, quella di Santa Chiara dei frati Cappuccini presso i conventi di Celano (per il fondo antico) e di Pescara Colli (per il fondo  corrente).
Sempre a Celano è stata portata anche la Biblioteca  del Convento del Terzo ordine francescano di San Bernardino. Non era aperta al pubblico, ma il suo fondo è di grande valore e da sempre a disposizione degli studiosi a richiesta. L’auspicio è che tutte rientrino complessivamente e auspicabilmente presto nelle sedi di appartenenza, e senza eccezioni.
La Biblioteca della CARISPAQ, la banca cittadina che aveva sede sotto i portici di città, si trova ora nell’immediata periferia presso il Centro Direzionale della Banca. Il suo fondo possiede manoscritti e incisioni compresi tra il XV e il XX secolo, opere di stampatori aquilani e un’importante donazione della famiglia Dragonetti.
Ultima di questa rassegna, ma solo dal punto di vista cronologico, lo scorso 28 agosto ha riaperto la Biblioteca della Soprintendenza BSAE dell’Abruzzo, la prima a riaprire nel centro storico. La sede è quella del Monastero di Sant’Amico, dove attualmente si trova la Soprintendenza che dopo il sisma ha dovuto abbandonare i locali del Forte Spagnolo (o
Castello cinquecentesco, come lo chiamano gli aquilani) e sono ancora oggi gravemente danneggiati e inagibili. Messi in sicurezza nei sotterranei del Castello, i libri sono stati sottoposti a disinfestazione e spolveratura da parte di una ditta specializzata, e quindi ricollocati a cura del personale della Soprintendenza. Sebbene istituzionalmente destinata alle esigenze del personale interno, la biblioteca è aperta a studiosi e studenti per la consultazione. Importante sottolineare che si tratta della prima biblioteca a riaprire nel centro storico di una città che a distanza di tre anni è ancora zona rossa, perciò deserta, fatta eccezione per l’asse principale del corso cittadino e l’area del Castello. Biblioteche e archivi sono stati dunque in gran parte recuperati alla consultabilità, ma estraniati dal tessuto cittadino che genera naturalmente connessioni e prossimità di mestieri culturali, di incontri e relazioni che favoriscono spontaneamente la socialità e si intrecciano normalmente all’interno di una comunità. È importante dunque che le istituzioni culturali ritrovino il tessuto cittadino, e possano sempre più recuperare le relazioni socioculturali che si generano e s’intrecciano all’interno della comunità. Risorsa immateriale per eccellenza, la cultura è fondamentale per il governo e la vita di una città. Ne incarna il sentimento di appartenenza e di cittadinanza ancor più di quello identitario, che a volte si rivela un po’ statico e scontato. La cultura è una scelta, non solo un dono della storia.

daniela.giustini@univaq.it