Genova: il Sistema Bibliotecario d’Ateneo in tempi di Covid-19

Seguendo l’hashtag #UniGenonsiferma – porte chiuse menti aperte, il sistema bibliotecario d’Ateneo (SBA) dell’Università di Genova sta affrontando con lucidità e metodo le chiusure delle proprie biblioteche a fronte dell’emergenza Coronavirus.

Il 20 marzo lo SBA lancia ufficialmente il video (https://www.youtube.com/watch?v=fv58gf_aKtI&feature=share&fbclid=IwAR1V2AOWnL5dSgjj_wN6TsfBOb_DaBAnzvWnLI7WC4P5MqDKkXr_cfATnTM)  che presenta il sistema bibliotecario, consentendo di esplorare da remoto le meraviglie architettoniche e i servizi fruibili delle biblioteche dell’ateneo. Pensato e progettato come spot pubblicitario non in relazione alla situazione generata dal contenimento del virus, il video pone in evidenza i punti di forza del Sistema.

Come ci spiega Marcella Rognoni – direttrice dello SBA – il Sistema ha preferito lasciare prima spazio alla riorganizzazione della didattica, al fine di non sovraccaricare di informazioni studenti e docenti, con l’intento di favorire la normalizzazione e la ridefinizione della modalità di erogazione della docenza anche n vista di esami e tesi. Passato il primo momento, lo SBA si è mosso fornendo a tutti gli utenti un form agile per mettersi direttamente in contatto con la propria biblioteca di Scuola (https://biblioteche.unige.it/node/912).

La necessità si è posta per consentire agli utenti di orientarsi in modo diretto e sicuro verso l’ottenimento on-line del servizio richiesto, senza creare intralci dovuti anche alla notevole mole di informazioni offerte nelle home page delle singole biblioteche del Sistema. Sistemato questo primo step di accesso alle informazioni, lo SBA ha quindi provveduto a fornire informazioni circostanziate sulle modalità di accesso alle risorse elettroniche disponibili nell’Ateneo genovese. Molti studenti e docenti, infatti, utilizzavano tali risorse a partire dalle postazioni interne all’università, senza aver mai provato e testato l’accesso da remoto. Pertanto, questa seconda fase di assestamento si è concretizzata fornendo tutte le direttive utili a favorire ed implementare l’accesso da casa.

L’orizzonte più prossimo è invece quello di informare dettagliatamente sulle singole risorse disciplinari per mettere in condizione studenti e docenti di lavorare in autonomia e con consapevolezza. A detta di Rognoni questo è, attualmente, lo sforzo che lo SBA può ragionevolmente sostenere al fine di normalizzare una situazione, probabilmente destinata a protrarsi oltre il 3 aprile. Si sta cercando di guardare al futuro non solo con una visione emergenziale, ma con una programmazione progressiva e plausibile degli interventi che potranno essere posti in atto.

Tutt’altra questione è quella legata al prestito e all’indisponibilità del materiale cartaceo. I volumi in possesso di studenti e docenti sono stati rinnovati automaticamente, con preghiera che ognuno si responsabilizzi in merito al materiale in suo possesso, avendo cura di restituirlo prontamente non appena la situazione consentirà nuovamente la riapertura dei servizi al pubblico. Il reference è stato molto potenziato sia via mail, sia banalmente via telefono. In alcuni casi, considerata l’indisponibilità del cartaceo, si stanno invitando i docenti a riorientare alcune tesi, o parte di queste per consentire ai laureandi di concentrarsi sulla documentazione in open-access o da banca dati.

Rognoni suggerisce che il momento può anche rappresentare una grande opportunità per lo SBA. In effetti, è forse la prima volta in cui determinate informazioni, soprattutto sulle risorse elettroniche, stanno efficacemente passando: prima tali risorse non erano molto sfruttate e soprattutto mancava la consapevolezza del valore di tali materiali. La situazione ha anche evidenziato con forza alcuni limiti della situazione editoriale italiana che, se paragonata con quella internazionale, manifesta con chiarezza una certa arretratezza. Il divario fra le ricerche di ambito nazionale, e quelle che si rivolgono ad un comparto internazionale, è notevolmente amplificato dall’indisponibilità di materiali elettronici. Ad eccezione di pochi editori (fra cui Il Mulino e Casalini, per esempio), ci sono realtà, fra cui quella giuridica, con prodotti molto validi dal punto di vista contenutistico, ma estremamente obsoleti dal punto di vista tecnico e della fornitura di risorse alternative al cartaceo. In taluni casi si assiste addirittura ad una tale arretratezza tecnologica da rendere difficili se non ostiche la consultazione delle risorse on-line. E questo è senz’altro uno dei problemi maggiori finora riscontrati, tali da escludere una buona fetta di studenti e docenti dall’accesso all’informazione disponibile.

Valentina Sonzini