Parliamone in Biblioteca AIB: Carte, libri, documenti, conservare e valorizzare i fondi personali

Presentazione dei volumi  Storie d’autore, storie di persone. Fondi speciali tra conservazione e valorizzazione. A cura di Francesca Ghersetti, Annantonia Martorano e Elisabetta Zonca (Roma: AIB, 2020)  e  Il privilegio della parola scritta. Gestione, conservazione e valorizzazione di carte e libri di persona. A cura di Giovanni Di Domenico e Fiammetta Sabba (Roma: AIB, 2020)

La Sezione AIB Lazio il 13 aprile 2021 ha ospitato virtualmente nella Biblioteca AIB, all’interno della rassegna ‘Parliamone in Biblioteca AIB’, un incontro, il secondo di questa edizione, dal titolo “Carte, libri, documenti: conservare e valorizzare i fondi personali”. L’incontro, moderato dalla presidente del CER AIB Lazio Lucia Antonelli, ha visto congiuntamente la partecipazione di tutti i curatori dei due volumi citati e del professor Lorenzo Baldacchini che nel suo intervento introduttivo ha gettato le basi per una riflessione ampia sui fondi personali conservati presso le biblioteche e ha aperto uno scorcio sul passato e sul futuro delle biblioteche d’autore e dei fondi di persona, alla luce dei diversi interventi e delle esperienze raccolte nelle due pubblicazioni. Prima di dare la parola ai curatori presenti, Baldacchini ha sottolineato il cambiamento avvenuto nell’ultimo decennio rispetto agli studi sul tema trattato, grazie all’attività della Commissione biblioteche speciali, archivi e biblioteche d’autore dell’AIB che risente anche degli insegnamenti di figure professionali del passato. La gestione dei fondi di persona, citando Nazzareno Pisauri, necessita di una verifica delle tecniche adottate da biblioteche ed archivi; inoltre gli esperti di entrambe le discipline devono, a suo parere, farsi “centauri”, riassumendo in sé metodologie ed approcci reciproci. Baldacchini, riguardo alle sfide per il futuro, ha citato poi Fiammetta Sabba, che in uno dei due volumi ha parlato della necessità di poter raggiungere dei requisiti funzionali in merito al processo decisionale che porta all’acquisizione di un fondo di persona, soprattutto tenendo conto dei soggetti che ruotano attorno ad essi e che hanno esigenze diverse (i proprietari, le Istituzioni e il mondo della ricerca).

Giovanni Di Domenico ha fatto notare che i due volumi condividono la storia di fondi appartenuti a figure femminili e che hanno il pregio di portare a provvisoria sintesi un percorso che ha visto proficue collaborazioni con grande impegno collettivo, con la consapevolezza di ciò che è stato fatto e del da farsi. Un’ importante questione posta verte sulla complessità dei fondi che non si fa ridurre facilmente: vale a dire il conflitto fra ordine e caso, tra ciò che è percezione autobiografica e biografia (scritta da altri); a parere di Di Domenico  non occorre esagerare nel tentativo di descrivere fedelmente un fondo e nell’avere un approccio “troppo” biografico poiché  la memoria, le stratificazioni e la ricostruzione dei ricordi fanno parte di questo approccio.

Francesca Ghersetti ha ripreso i punti toccati da Lorenzo Baldacchini e, in particolare, ha sottolineato che mettere insieme tutti gli interventi del volume e ridurli è stato frutto di un lungo lavoro di sintesi metodico e generoso di Elisabetta Zonca; per il volume curato dalla Commissione è opportuno un richiamo ad approfondimenti pratici che integrano le Linee guida sul trattamento dei fondi personali.  Annantonia Martorano, archivista presente in Commissione, ha evidenziato l’importanza della sinergia tra archivisti e bibliotecari, soprattutto a partire dalla nuova riflessione sulla “persona” che ha portato, terminologicamente, a parlare non più di Archivio d’autore ma di Archivio di persona, attribuendo così uguale rilevanza a tutte le discipline.

Fiammetta Sabba in merito al volume di cui è stata curatrice con il professor Di Domenico ha evidenziato l’importanza del confronto tra diverse realtà, che ha unito  il mondo della professione e il mondo della ricerca, in spirito di reciprocità; rievocando le riflessioni finali del volume in merito allo studio dei fondi personali, ha ricordato l’importanza della commistione tra ambiti disciplinari diversi che aiutano a dipanare la loro complessità anche attraverso nuove competenze digitali; l’importante,  quando si parla di fondi di persona, è proiettarsi  sul locus di accoglimento dei fondi per far si che questo sia non solo “museale” ma anche “vitale”,  attraverso un crossover tra documenti archivistici e bibliografici. F. Sabba ha infine fatto un rimando  a un saggio del professor Petrucciani pubblicato negli  Annali della scuola speciale in cui veniva indicata la possibilità di estendere lo sguardo a tutti i fondi e di considerarli “tutti antichi”, in quanto non coincidenti con la nostra esperienza quotidiana e di conseguenza bisognevoli di interpretazione.

Elisabetta Zonca ha concluso gli interventi sottolineando come il volume di cui è curatrice sia nato da un progetto ed un sentire comune e di un dialogo tra le professioni e con il mondo accademico; ha  portato l’attenzione sul tentativo di fare una mappatura, un censimento sui fondi di persona al fine di ricostruire la frammentarietà, soprattutto di fondi sparsi e versati presso diverse istituzioni a causa di molteplici vicissitudini.

Antonella Cotugno

Sapienza Università di Roma

Biblioteca e Archivio del Dipartimento di Fisica

Archivista e Bibliotecaria associata AIB (del. E/2014/1733)

Delegata CER-AIB Lazio per i rapporti con le biblioteche delle Università e MAB