Plus Italia 2012

Il 19 ottobre scorso ha avuto luogo a Roma nello spazio di Roma Eventi (piazza della Pilotta) il convegno “P.L.U.S. Italia – Professionisti liberi uniti per lo sviluppo dell’Italia”, fortemente voluto ed organizzato dal CoLAP, Coordinamento delle Libere Associazioni Professionali.
Com’è noto, il CoLAP raccoglie oltre 200 associazioni non ordinistiche, ossia per le quali non è prevista l’iscrizione ad un albo o ad un collegio professionale. Per dare
un’idea della molteplicità delle professioni coinvolte, ricordiamo oltre ai bibliotecari gli interpreti, gli archeologi, i pedagogisti, i tributaristi, gli informatici, i grafologi, i
musicoterapeuti, i counselor, i biotecnologi, i consulenti editoriali, i grafici, gli psicoterapeuti…
L’AIB aderisce al CoLAP dal 2001, principalmente sulla base della convinzione che anche quella del bibliotecario sia una professione autonoma, fondata sulle competenze,
sull’autonomia di giudizio, intellettuale e tecnica che merita un riconoscimento adeguato e che l’AIB sia l’organismo più idoneo a certificarne e garantirne le competenze professionali e il rispetto di precisi standard qualitativi.
La giornata è stata caratterizzata nella mattinata dal dibattito politico, moderato da Antonio Polito, cui hanno partecipato il sottosegretario al Ministero dell’economia e delle finanze, Gianfranco Polillo, il presidente della X Commissione al Senato, il senatore Cesare Cursi, l’on. Ignazio Abrignani e la senatrice Annarita Fioroni, relatori PDL sulle associazioni professionali, il responsabile economia e lavoro del PD Stefano Fassina, il sociologo Pierpaolo Prandstaller, il segretario dei Radicali Italiani Mario Staderini.
Il Presidente del CoLAP Giuseppe Lupoi ha aperto la giornata e la Direttrice del CoLAP Emiliana Alessandrucci ha letto il discorso di chiusura.
Al centro del dibattito il disegno di legge per la regolamentazione delle associazioni professionali che, votato alla Camera, ora è all’esame del Senato. Si tratta di una legge attesa da decenni “la cui emanazione non può più essere rimandata”, come ha sottolineato lo stesso Lupoi e come hanno ribadito più voci degli astanti nel corso della giornata, in alcuni casi anche con toni piuttosto accesi. Cesare Cursi ha affermato che tale testo sarà approvato entro novembre, anche se Gianfranco Polillo ha frenato un po’ precisando che, qualora fossero presentati emendamenti, il tutto potrebbe slittare al prossimo anno. Ricordiamo che la legge è stata approvata in prima lettura alla Camera a metà aprile di quest’anno, in un testo unificato che raccoglie 5 proposte di legge in materia di professioni non organizzate in ordini o collegi. Il CoLAP ha inoltre presentato l’indagine “Professioni associative Wave 2012”, un vero e proprio “ritratto” dei professionisti associativi, che rappresentano il 14% della forza lavoro (sono 3 milioni e 227 mila) e producono il 4% del Pil. Tra gli iscritti alle associazioni non ordinistiche un’alta percentuale di donne tra i 30 e i 40 anni (il 43%) e di laureati,  specializzati e dottori di ricerca (73%).
Accanto al dibattito politico nel corso della giornata molte associazioni hanno proposto seminari, tavole rotonde, dimostrazioni pratiche che hanno consentito ai partecipanti di avvicinarsi al variegato mondo delle professioni associative le quali, a loro volta, hanno potuto scambiarsi esperienze e “fare rete”.
L’AIB ha voluto partecipare all’evento preparando un video, dal titolo “Bibliotecario, una professione per passione” – diviso in due parti – che è stato trasmesso a rotazione sui monitor presenti in vari punti dello spazio convegnistico. Il lavoro del bibliotecario è stato presentato nella sua realtà di vera professione culturale e tecnica, svolta nell’ambito ed intorno alle biblioteche, istituzioni fondamentali che consentono ai cittadini di apprendere ed informarsi ad ogni livello. Il video – privo di colonna sonora a causa del contesto e dotato di sottotitoli esplicativi – è stato realizzato da Gabriele De Veris grazie alla collaborazione di vari soci e sezioni che hanno contribuito con foto e
suggerimenti, e sarà presto disponibile su AIB WEB.
L’AIB ha inoltre collaborato all’incontro dell’AIP  (Associazione informatici professionisti) dal titolo “Metodologie per la valutazione delle competenze professionali: modelli, norme tecniche e soluzioni tecnologiche”, svoltosi nella Sala Foscolo nel primo pomeriggio. L’incontro è stato introdotto e moderato da Andrea Violetti, presidente AIP, che ha esposto il quadro delle metodologie che è possibile mettere in atto per la valutazione delle competenze professionali, inclusi gli aggiornamenti dei professionisti, e per gestirne le relative informazioni in modo da offrire al mercato indici di professionalità oggettivamente verificabili: un compito di grande responsabilità per ciascuna associazione. Il Presidente AIB Stefano Parise ha illustrato il percorso adottato dall’AIB per l’attestazione delle competenze professionali dei bibliotecari, spiegando come dall’Albo dei bibliotecari l’Associazione sia arrivata alla definizione dei profili professionali delle figure impegnate nella gestione del patrimonio bibliotecario e informativo.
Molti i casi concreti illustrati dai rappresentanti di UNINFO, della TÜV Italia, dell’Associazione Nazionale Informatici Pubblici e Aziendali, di Federmanager Quadri, della
Fondazione Politecnico di Milano, per citare alcune delle realtà presenti.
Il confronto con gli altri professionisti è stato molto interessante e ha lasciato emergere, tra le altre cose, che la direzione intrapresa dall’AIB è quella più giusta e condivisa anche dai professionisti della certificazione presenti: la definizione di criteri omogenei e stabili (ma non statici!) di accertamento delle competenze è il passo principale per consentire agli operatori del settore di riconoscersi quali professionisti nel nostro ambito, nonché agli “utenti finali” di individuare con chiarezza le competenze cui  attingere per avere garanzia di qualità nell’erogazione dei propri servizi.
Infine, ma non di importanza secondaria, una breve dolente nota sulla scarsa partecipazione degli associati all’evento: eravamo esattamente in 10, certamente di più dell’ultima volta, ma sempre troppo pochi. Anche su questo dovremmo fermarci a riflettere.
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