Fase 2 e fase 3 nelle biblioteche: finale

Pubblichiamo l’ultimo contributo di Rachele Arena sull’emergenza COVID 19 nelle biblioteche.

A partire dalla fase 2 della gestione dell’emergenza nelle biblioteche accademiche è prioritario predisporre tutte le adeguate misure di prevenzione dei rischi per lo staff e per gli utenti e tutti i dispositivi di protezione. Nello specifico i rischi riguardano:

  • presenza di più persone negli spazi comuni della biblioteca (sala consultazione e per alcune biblioteche aule studio);
  • rischio del non rispetto delle distanze di sicurezza (almeno 1 metro tra le persone sane);
  • rischio nel maneggiare materiali di vario tipo che possono essere contaminati. Libri, plichi, moduli, tavoli, pc, tastiere, stampanti e qualsiasi oggetto presente in biblioteca possono diventare veicolo di contagio se le mani vengono portate alle mucose: occhi, naso, bocca.

Una delle criticità più evidenti nelle biblioteche accademiche (e non solo accademiche!) è il numero esiguo di personale ma la vigilanza costante sull’applicazione delle norme di sicurezza e delle norme igieniche anti-Covid-19 appare fondamentale. La soluzione potrebbe essere la presenza in biblioteca di una unità di personale addetto alla vigilanza che abbia una adeguata formazione e competenza nel controllo rigido delle norme anti-Covid-19. Le misure anti-Covid potrebbero essere suddivise in tre macro-aree:

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE E MISURE PER LA SICUREZZA ANTI-COVID-19

  1. Controlli con termo scanner ai tornelli di ingresso della sede universitaria;
  2. Nei giorni di apertura della biblioteca sanificazione costante degli ambienti almeno 1 volta al giorno effettuata da un’azienda certificata per tale attività e iscritta a un elenco speciale presso la Camera di commercio competente che attesta il rispetto dei requisiti stabiliti dalla legge 82/94, attuata con DM 274/97;
  3. Aerazione frequente dei locali. Gli impianti di ventilazione, ove presenti, devono essere monitorati e mantenuti sistematicamente in perfetto esercizio e occorre curare la pulizia costante dei filtri degli impianti di condizionamento;
  4. Pulizia frequente delle superfici con disinfettanti a base di alcool o cloro;
  5. Barriere parafiato in metacrilato trasparente all’ingresso della biblioteca, sui tavoli di consultazione e sulle scrivanie del personale addetto al front-office. Esse, disponibili in varie misure, impediscono “scambi” indesiderati riducendo il rischio di contagio;
  6. Obbligo di utilizzo di mascherine di protezione “omologate” sia per il personale che per l’utenza tutta. Per il personale potrebbe essere utile l’uso di visiere di protezione in PVC anti-appannamento che si puliscono con alcol;
  7. All’ingresso della biblioteca è utile la presenza di distributori di soluzioni igienizzanti per le mani che gli utenti dovranno usare prima di entrare;
  8. Lo staff e gli utenti dovrebbero usare guanti monouso per maneggiare i libri o altri materiali da consultare o restituiti dopo il prestito. Per gli utenti per i quali non è possibile conoscere con certezza le condizioni di salute si potrebbero adottare misure straordinarie mettendo i volumi usati da parte per un periodo di 72 ore (3 giorni), meglio se in un luogo ben aerato, e rendendoli non disponibili alla consultazione e al prestito per lo stesso periodo di tempo. Si potrebbe prevedere anche la fornitura di spray disinfettante per le copertine dei libri che rientrano dal prestito o di quelli donati o per le nuove acquisizioni facendo attenzione a non rovinarli e per gli imballaggi;
  9. All’interno della biblioteca obbligo di lavare spesso le mani con il sapone o usare frequentemente un gel igienizzante mani e non toccarsi mai occhi, naso e bocca con mani non pulite che potrebbero essere contaminate.

La presenza dei dispositivi di protezione e l’adozione delle misure di sicurezza sopra riportate dovrebbe essere senza dubbio propedeutica alla fase di ripresa del lavoro in biblioteca.

BUONE PRATICHE E COMPORTAMENTI DI BIBLIOTECARI E DI UTENTI

  1. Disporre la chiusura al pubblico di aule studio (ove presenti) e sale di consultazione fino alla fine dell’emergenza;
  2. Autorizzare con accesso contingentato  ingressi in biblioteca previo appuntamento via mail per le ricerche bibliografiche, per i prestiti e per il materiale cartaceo da fotocopiare;
  3. Mantenere l’accesso contingentato anche dello staff e assicurare che le postazioni di lavoro occupate siano distanti almeno un metro l’una dall’altra;
  4. Prima di entrare in biblioteca l’utente deve compilare un’autocertificazione in cui dichiara di non essere stato mai positivo al Covid-19 e segnala eventuali casi positivi al Covid-19 nella propria famiglia di riferimento per adottare in biblioteca tutte le precauzioni del caso. La veridicità di tale auto-certificazione dovrebbe essere sottoposta a controllo da parte delle autorità di vigilanza preposte allo scopo di accertare eventuali false dichiarazioni ed applicare multe e/o sanzioni penali;
  5. L’utente puo’ maneggiare i libri della biblioteca solo se ha mani pulite e disinfettate o usa guanti; non deve bagnarsi le dita con la saliva per voltare le pagine; non può tossire o starnutire sui libri ma se starnutisce o tossisce dovrà coprirsi bocca e naso col gomito;
  6. Il bibliotecario deve curare il reference anti-Covid-19 con avvisi in biblioteca e sul web relativi alle prescrizioni e a comportamenti anti-Covid-19 da seguire e deve controllare costantemente la presenza dei dispositivi di protezione utili per personale ed utenti facendo tutte le opportune segnalazioni agli Uffici competenti.

PROCEDURE DI LAVORO FINO ALLA FINE DELL’EMERGENZA

Il bibliotecario deve dialogare costantemente con le case editrici per verificare l’eventuale disponibilità anche in formato digitale di volumi che risultano segnalati dai docenti per la didattica e per la ricerca per metterli in consultazione in formato digitale.

Occorre semplificare ulteriormente le procedure amministrative nella fase di emergenza ed individuare i provvedimenti urgenti e indifferibili da porre in essere.

La pandemia del Coronavirus ha fatto emergere la necessità di comportamenti più responsabili  per la nostra salute e per la sicurezza in biblioteca che sono destinati a durare anche oltre l’emergenza  stessa e ci ha fatto sperimentare nuovi modelli organizzativi di lavoro. 

Sta al bibliotecario con la sua professionalità saper cogliere in futuro le opportunità e potenziare quegli aspetti che possono tradursi in veri e propri punti di forza a tutela della salute e della sicurezza in biblioteca e a vantaggio del servizio bibliotecario da erogare e degli utenti.

Rachele Arena

rache2017@libero.it