Il Reference & Biblioteca del CIRA al tempo del Covid-19

Le misure governative adottate per contrastare la diffusione del Covid-19, hanno costretto alla chiusura le biblioteche italiane pubbliche e private. Quelle tra esse che negli anni si erano dotate di molte risorse digitali, oggi, più che mai hanno avuto la conferma della validità della loro scelta. Tra queste, anche la Biblioteca ed il Servizio di Reference del Centro Documentazione del CIRA, Centro Italiano Ricerche Aerospaziali, ha avuto ancora una volta conferma dell’importanza di poter rendere disponibili le proprie risorse a distanza “di sicurezza”.

Già dal 2004, quando la biblioteca del CIRA subì un devastante incendio che distrusse gran parte delle sue collezioni cartacee, la politica di sviluppo delle collezioni della biblioteca fu diretta verso l’acquisto, ove possibile, unicamente di risorse digitali.

Oggi, grazie all’accesso al catalogo bibliografico della biblioteca – che comprende monografie, periodici, letteratura grigia e normativa tecnica disponibile via web -, ai periodici elettronici, agli abbonamenti alla versione digitale alle maggiori testate dei quotidiani italiani, alle banche dati di riferimento per gli appalti pubblici, per la legislazione e la giurisprudenza nazionale ed internazionale, al MetaOpac Aerospaziale, e a molte altre fonti digitali, gli utenti possono accedere direttamente alle informazioni. Inoltre, per qualsiasi dubbio, l’utente può fare riferimento al tutorial  messo a disposizione sulla piattaforma e-learning aziendale, che offre consulenza generale e orientamento tra le risorse online disponibili. Questo modo di procedere era adottato al CIRA già prima del periodo dell’emergenza: da questo punto di vista al momento nulla è cambiato per gli utenti.

E’ cambiato invece tutto ciò che riguarda il rapporto bibliotecario – utente per quello che attiene alle informazioni di reference, alle ricerche bibliografiche, alle ricerche di anteriorità per i brevetti, a tutti quei servizi, quindi, che prevedono “l’intermediazione“ del bibliotecario. Tutto ciò non è più basato sull’incontro personale utente – bibliotecario, ma seguendo le procedure riconosciute come le più adatte a tutelare la salute sia degli uni che degli altri.

Grazie allo smart working, peraltro attuato in questa occasione per la prima volta dal CIRA in tempi record, è stato possibile continuare ad usufruire di tutti i servizi inviando una richiesta all’indirizzo email o contattando il bibliotecario sulle piattaforme di condivisione (quali Teams, Skype, etc.). Lo smart working, quindi, sta permettendo  agli utenti di connettersi con i servizi di riferimento durante la chiusura fisica dei locali e l’assenza fisica del bibliotecario e di non interromperne le prestazioni. Con gli spazi fisici chiusi le raccolte sono inaccessibili e le modalità di fruizione dei servizi sono cambiate, ma  gli utenti sanno che il servizio di biblioteca e reference è ancora disponibile a fornirgli tutte le informazioni di cui hanno bisogno.

Ancora, grazie allo smart working,  il bibliotecario è in grado di sviluppare da remoto la sua opera di consulenza. Di conseguenza gli utenti, mentre continuano ad avvalersi delle risorse informative messe a disposizione della biblioteca,  ottengono, allo stesso tempo, il supporto dell’informazione.

Occorre inoltre segnalare alcune opportunità per i propri utenti che editori e produttori hanno messo in campo:

  • L’UNI, Ente italiano di normazione, ha reso disponibili, sul proprio sito, le norme di riferimento per l’emergenza Covid-19. Per poter garantire al meglio le condizioni di sicurezza sul lavoro il servizio di reference e biblioteca ha chiesto all’UNI di consentirne l’accesso a tutti i propri utenti;
  • l’editore Emerald ha offerto l’accesso gratuito a una serie di contenuti relativi alle ricerche in corso sul Covid-19 e ha stanziato un fondo di 20.000 sterline destinato a coprire le spese di pubblicazione per ricerche riferite alla pandemia e rese disponibili su Emerald Open Research;
  • alcuni editori come  Springer, Taylor and Francis, Wiley, Wolters Kluwer hanno offerto l’accesso aperto a una serie di contenuti, articoli e capitoli di libro, relativi al Covid-19;
  • la stessa AIB ha concesso l’accesso gratuito ad alcuni e book.

In questo modo le biblioteche hanno potuto rendere disponibili nuovi contenuti di interesse scientifico in questo periodo e se i servizi di ILL sono stati interrotti, il Document Delivery è continuato.

Nell’insieme, esaminando la nostra esperienza e quella di molti colleghi con cui siamo in contatto, pensiamo che i bibliotecari stiano rispondendo con vigore alla drammatica sfida imposta ed in maniera coerente alla propria vocazione professionale che è quella di garantire, soprattutto in questa fase, informazioni affidabili e aggiornate. Dobbiamo però rilevare che oggi i bibliotecari sentono fortemente la mancanza del contatto fisico con gli utenti, la loro espressione soddisfatta, i loro sorrisi dopo aver ricevuto le informazioni di cui avevano bisogno. Ci dovremo accontentare, per ora, speriamo ancora per poco, delle loro espressioni un po’ indefinite attraverso una chat, o del sorriso nascosto da una mascherina. Per ora c’è soltanto il sorriso degli occhi, siamo sicuri che torneremo presto a sorridere anche con la bocca.

Rosa Sannino

R.sannino@cira.it