MAB: quattro buone ragioni

La prima edizione degli Stati generali dei professionisti del patrimonio culturale, organizzati a Milano da AIB, ANAI e ICOM Italia, si è conclusa con un esito più che incoraggiante, in termini di presenze, di interesse del dibattito e di potenzialità per il futuro. Ecco quattro buone ragioni per essere soddisfatti di aver promosso l’iniziativa:

1. Gli stati generali hanno dato voce a chi lavora quotidianamente per garantire la fruizione e la conservazione dei beni culturali italiani, al di fuori e al di là di ogni retorica. Il nostro interesse si è focalizzato sui problemi reali di quanti dirigono e lavorano nei molti musei, biblioteche ed archivi italiani:

  • valorizzare il capitale umano e favorire il necessario ricambio generazionale;
  • aumentare a livello nazionale e locale la capacità di fare sistema, di unire azione pubblica e azione privata, di lavorare per priorità condivise;
  • orientare la fiscalità verso il sostegno agli istituti e alle attività culturali;
  • formare, aggiornare e riconoscere le competenze professionali;
  • rendere più accessibile il patrimonio culturale mediante la rete e le nuove tecnologie;
  • sviluppare collaborazioni innovative nella prevenzione dei danni e nell’intervento in situazioni di emergenza.

2. Gli stati generali hanno confermato che la politica è un interlocutore debole. Gli esiti della tavola rotonda finale, a cui hanno preso parte rappresentanti delle maggiori
istituzioni italiane (Camera dei deputati, MiBAC, Regioni) sono stati abbastanza deludenti: ci aspettavamo impegni per gli istituti del patrimonio culturale e per i suoi
professionisti, ci è stato prospettato un quadro vago, inconsistente, a tratti autoreferenziale.
Questa distanza siderale dei decisori dai problemi concreti pone una questione esiziale per il futuro, come riuscire a parlare un linguaggio comune, alimentato da un orizzonte di senso condiviso.

3. Il contributo dell’AIB è stato rilevante, sia per i contenuti delle relazioni presentate da Giovanni Solimine e Claudio Gamba, sia per l’autorevolezza e la competenza con cui Ornella Foglieni, Rosa Maiello, Lello De Magistris, Claudio Leombroni, Maurizio Vivarelli hanno coordinato le sessioni di lavoro tematiche, dove diversi sono stati gli interventi di approfondimento su argomenti specifici tenuti da nostri associati che hanno contribuito a mantenere elevato il livello della riflessione.

4. I commenti raccolti dai nostri associati presenti a Milano sono stati in generale positivi e incoraggianti per il futuro, segno che abbiamo intrapreso una direzione di cambiamento potenzialmente feconda, nel segno di una cooperazione allargata ad altri professionisti della cultura. L’ambizione dell’evento era quella di dare vita a un’agenda per il futuro di biblioteche, archivi, musei. Compito impervio, in un frangente che obbliga a vivere alla giornata sperando che non cambi nulla perché sicuramente il cambiamento sarebbe in peggio. La strada che abbiamo di fronte porterà alla costruzione di un orizzonte professionale comune dove la formazione, il digitale e il  riconoscimento della professione potrebbero rappresentare i banchi di prova sui quali esercitare prove tecniche di convergenza fra bibliotecari, archivisti e bibliotecari, da
verificare in vista della prossima edizione degli Stati Generali.

parise@aib.it