Social network e pubblica amministrazione: un dialogo possibile?

Si è aperto lo scorso 9 gennaio nella meravigliosa cornice della Biblioteca Gambalunga di Rimini, la prima edizione del corso pilota Dal Vademecum della Pubblica amministrazione per i social alle linee guida per i social in biblioteca che vedrà il suo termine l’8 febbraio 2024 con la conclusione dei lavori in piattaforma Aibformazione.

L’obiettivo del corso, tenuto da Patrizia Luperi, è di guidare i partecipanti nella creazione di linee guida e strategie social che permettano alla biblioteca di portare fuori di sé la sua comunicazione, secondo norme che rispettino la correttezza e la completezza, in modo coinvolgente anche per la comunità su cui insiste la biblioteca, dando anche suggerimenti non strettamente legati al mondo social.

Attraverso i materiali consigliati e di supporto, i corsisti sono stati portati per mano nell’analisi del concetto di comunicazione, nell’individuazione delle caratteristiche di una comunicazione efficace e nella sua costruzione. Punto focale sono state alcune regole d’oro:

  • Conoscere il destinatario
  • Usare veicoli di trasmissione appropriati
  • Saper suscitare interesse e interazione per non rendere la comunicazione a senso unico attraverso un ascolto della comunità, delle sue necessità e desiderata

Durante queste settimane i bibliotecari si stanno interrogando su cosa significhi comunità partecipativa e come questa possa essere centrale nel cambio di paradigma della comunicazione social, ma non solo, della biblioteca: che passi da una comunicazione gerarchica e calata dall’alto ad una comunicazione generativa che coinvolga e accolga le necessità della contemporaneità. Come comunità partecipativa è stata individuato ad esempio il caso dello studente che utilizzando i servizi può dare dei suggerimenti che possono attuare dei cambiamenti e migliorie; o ancora, analizzando cosa si possa intendere considerando la questione da un punto di vista problematico, chiedendosi, ad esempio, come la biblioteca possa garantire uguale accessibilità a fasce diverse sia anagraficamente  che a livello di esperienza tecnologica; fra le attività per la comunic-azione ci si è interrogati anche sulla possibilità  di introdurre esperienze basate sul gaming o su piattaforme come ad esempio discord. Altri punti si scambio sono stati gli strumenti per rilevare le necessità della comunità: i questionari sono stati indicati come non utili e sostituiti con un ampio lavoro sul territorio direttamente con le associazioni coinvolgendo sia in iniziative “tradizionali” come letture animate, sia muovendosi all’interno della organizzazione di festival trasversali sul piano anagrafico e di interessi; ogni elemento della comunità può e deve essere coinvolto anche nel design thinking e soprattutto nella creazione e organizzazione degli spazi interni ed esterni alla biblioteca stessa.

Al fine di animare la conversazione sulla piattaforma, gli studenti hanno potuto contare su diversi ausili didattici, tra i quali un wikibook e altre letture utili, fra queste:

  • C. Cuccu, I social network in biblioteca: studio di casi riferiti ad alcune realtà del Nord Sardegna [tesi di laurea specialistica], relatrici M.I. Palazzolo e Lùperi, Università di Pisa, Facoltà di Lettere e Filosofia, Corso di Laurea Specialistica in Scienze del Libro, della Biblioteca e dell’Archivio 2011/2012
  • M. De Noia, Competenze digitali, competenze trasversali: il cambiamento nella professione, «AIB notizie», 2019 cui si sono aggiunte, a titolo esemplificativo:
  • Ricciardi, Mario. (2012). La comunicazione: maestri e paradigmi. Roma Editori Laterza.
  • Riva, Giuseppe. (2016). I social network Bologna Il Mulino.

Attraverso il lavoro nei forum, sono nate svariate discussioni circa l’identità degli utenti coinvolti o da coinvolgere nella comunicazione delle biblioteche, quali i linguaggi migliori per poter essere chiari e coinvolgenti.

La massima attenzione che è stata data alla comunicazione, intesa non solo come messaggio ma come azione, è stata propedeutica alla seconda parte del corso: il lavoro di gruppo. Infatti, come ricorda la stessa Luperi, messaggio e comunicazione social non possono essere slegati fra loro, ma al contrario devono procedere di pari passo.

 Gli studenti sono stati, quindi, invitati nei lavori di gruppo a riflettere sugli strumenti necessari per la creazione di una routine utile alla biblioteca per strutturare la sua presenza sui social come, ad esempio, la stesura di un piano editoriale, la creazione di sondaggi o momenti di interazione coi gli utenti anche analogici e sui linguaggi o regole che gli Enti si sono dati per comunicare all’esterno.

Rita Bertani, rita.bertani@aib.it

Referente formazione AIB-Emilia Romagna