Un archivista in Biblioteca. Gli archivi dell’arte di Concetta Damiani

Mercoledì 17 gennaio presso la Sala Convegni della Biblioteca “E.R. Caianiello” dell’Università degli studi di Salerno si è tenuta la presentazione del volume Gli archivi dell’arte. Gestione e rappresentazione tra analogico e digitale di Concetta Damiani, uscito nel 2023 per Editrice Bibliografica, con la presenza dei presidenti delle associazioni professionali campane AIB e ANAI che hanno portato i loro saluti.  La tavola rotonda con l’autrice ha poi visto la partecipazione di Maria Rosaria Califano, Stefania Zuliani ed Elisabetta Angrisano, moderate da Antonella Trotta.

Il volume affronta la dimensione degli archivi legati al mondo dell’arte, il cui trattamento impone la considerazione di fattori archivistici, giuridici, storico-artistici e museali in quanto fonti molto specialistiche e nello stesso tempo fortemente articolate. L’organizzazione e la gestione di questo tipo di archivi, la cura per gli aspetti legati alla creazione dell’opera, alla circolazione dell’idea, del pensiero dell’artista; le questioni legate alla promozione dell’opera d’arte, diventano un tutt’uno con le problematiche di natura più amministrativa e burocratica quali la tutela del diritto d’autore, le attività di riconoscimento e certificazione, le relazioni tra artisti tramandate da lettere, documenti e carteggi e poi, non ultime, le carte che riguardano i rapporti con gli eredi, curatori, collezionisti, istituzioni e studiosi. In ambiente digitale si può affermare che Damiani delinei molto bene le modalità di espressione e rappresentazione dell’arte contemporanea, anche rispetto alle nuove visioni di produzione e alla necessità di trovare nuovi standard per la gestione di esemplari confezionati con tecniche mai usate e che richiedono tipi di conservazione spesso ancora da elaborare. 

L’evento è stato aperto dalla direttrice della Biblioteca centrale di Ateneo Maria Rosaria Califano che ha salutato e ringraziato i presenti e l’autrice sottolineando come il volume appena uscito stia già riscontrando grande successo tra i professionisti dei beni culturali per la sua scorrevolezza, la vivacità dell’argomento e il linguaggio fluido con cui l’autrice comunica le proprie suggestioni. La direttrice ha inoltre sottolineato che l’occasione è unica in quanto si tratta anche di una riunione tra amiche che auspicano, ognuna per i propri studi e competenze, di continuare a lavorare insieme.

Sono seguiti i saluti di Pio Manzo per AIB e Alessia Ricci per ANAI. I due Presidenti, oltre ai ringraziamenti di rito, hanno sottolineato come queste occasioni siano importanti per i due settori e come il concetto di multidisciplinarietà si possa ampiamente applicare a lavori di questo tipo in cui sono spesso necessarie una serie di competenze trasversali, consolidate e non proprio banali. Il volume si può considerare una sorta di prontuario, un manuale d’uso, grazie anche ai tanti esempi che propone.

Nella tavola rotonda Antonella Trotta, professore associato presso il DISPaC, nel ringraziare per la comune occasione di incontro e confronto, ha presentato l’intervento di Stefania Zuliani, professore ordinario al DISPaC che, oltre a ribadire quanto detto fino a questo punto, ha evidenziato come il volume permetta di capire meglio il mondo degli archivi rispetto al lavoro dell’artista, alle committenze e alle esposizioni. Nello stesso tempo fa comprendere come gli storici dell’arte non possano arrivare impreparati alla ricerca in archivio. La speranza è che si possa approfondire ancora meglio il rapporto tra l’artista e la sua documentazione ponendo al centro dell’attenzione l’archivio come elemento fondamentale della riflessione sull’artista, la sua produzione, la sua storia professionale. L’autrice del libro ci accompagna in un viaggio tra archivi di grande valore storico-artistico e culturale rilevando aspetti positivi ma anche alcune forti e dirimenti criticità. L’approccio al volume per gli storici dell’arte che “vanno per archivi”, deve essere quello di una sorta di guida in maniera che in qualità di studiosi e utenti riescano a prestare la cura dovuta agli archivi in quanto fonti di informazione indispensabili per la ricostruzione della storia dell’arte.

Ha preso poi la parola Elisabetta Angrisano, docente di Archivistica presso l’Ateneo salernitano, che ha incentrato il suo intervento sull’importanza della presenza del professionista nei progetti di riordino e digitalizzazione degli archivi, soprattutto quando essi sono così speciali in quanto investono varie materie. Angrisano ha affermato che “è solo attraverso le attività di riordino ed inventariazione che s’intende assicurare la salvaguardia e la valorizzazione degli archivi e anche l’occasione per far conoscere o anche riscoprire spesso artisti che sono nel tempo finiti nell’oblio”. Infine si è complimentata con l’autrice che, a sua volta, è intervenuta con qualche riflessione sull’archivio d’artista come universo complesso che comprende non solo cataloghi, documenti, carteggi, ma anche l’atelier stesso, parte integrante del processo creativo dell’artista. Per valorizzare questa complessità, anche alla luce delle nuove tecnologie digitali e all’intelligenza artificiale, gli archivisti e i professionisti del settore artistico hanno iniziato un colloquio proficuo a partire dalla collaborazione con l’Associazione degli archivi d’artista.

L’autrice, nel ringraziare per gli interventi, osserva come l’arte in digitale presenti molti più rischi rispetto alle opere di tipo tradizionale, confezionate con metodi conosciuti e riconoscibili. È quindi importante affiancare una descrizione archivistica puntuale e precisa della digital art e di quegli elementi coinvolti nelle applicazioni digitali in generale. In conclusione hanno salutato i partecipanti Antonella Trotta e Maria Rosaria Califano che, in qualità di padrona di casa, ha invitato tutti a seguire gli eventi organizzati dalla Biblioteca Centrale di Ateneo.

Chi scrive, presente insieme ad un folto gruppo di docenti, studenti e professionisti dei vari settori citati, pensa che l’interesse sempre crescente di cui gli archivi d’arte o d’artista sono stati oggetto negli ultimi anni, ha portato alla pubblicazione di saggi e articoli con i quali si è tentato di descrivere questa tipologia di archivio appassionanti e affascinanti sia dal punto di vista storico che storico-artistico, oltre che per gli archivisti e i bibliotecari. Di questa specifica tipologia di archivi si sono già occupati studiosi come Antonia Martorano e prima di lei Francesco Tedeschi. Il libro di Concetta Damiani si inserisce in questo filone di analisi, fornendo però una chiave innovativa, un percorso scientifico utile a navigare tra i molteplici rami in cui si articolano gli archivi d’arte con tutte le difficoltà che la descrizione e la conservazione di tale patrimonio fanno emergere. Si tratta di un libro di piacevole e facile lettura, un piccolo manuale con un’ampia casistica di supporto a disposizione per il lavoro nei Beni Culturali.

Maria Senatore Polisetti